Abbigliamento, Francesca Recine nuova presidente Fismo. Domenica l’assemblea elettiva di Confesercenti Genova

Saldi bilancio prima giornata

La neoeletta presidente Fismo: “La valorizzazione dei negozi al dettaglio sarà tra le priorità del mio operato”

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In vista dell’assemblea elettiva che domenica 9 aprile sceglierà il successore di Patrizia De Luise alla presidenza provinciale di Confesercenti, si rinnovano anche le cariche dei sindacati appartenenti alla confederazione. Francesca Recine del negozio di abbigliamento “Passengers” in via Luccoli a Genova, è la nuova presidente di Fismo Confesercenti Genova: succede dunque ad Enrico Malvasi quale rappresentante del settore moda della confederazione.

«Nel ringraziare gli associati per la fiducia accordatami ed il presidente uscente Malvasi per il lavoro svolto, posso assicurare che la priorità del mio operato sarà naturalmente la valorizzazione dei negozi al dettaglio, a cominciare dalla tutela dello strumento dei saldi – le prime parole della neoeletta presidente Fismo -. Affinché tale meccanismo funzioni correttamente c’è infatti bisogno di ripristinare un quadro normativo chiaro e porre fine alla confusione del settore».

«Servono controlli contro messaggi e pubblicità ingannevoli che – prosegue Recine – fanno passare per vendite di fine stagione la promozione di prodotti senza alcuna stagionalità: un fenomeno dilagante nella grande distribuzione.

Accanto a questi interventi nell’immediato sarà necessario costruire un tavolo tra istituzioni e associazioni di categoria attraverso cui promuovere la cultura del bello e del commercio di qualità e, parlando in particolare di Genova, incentivare i flussi turistici attraverso percorsi mirati e servizi di navetta che facilitino gli spostamenti da e per il centro storico».

«Solo con un’adeguata campagna di comunicazione – prosegue la presidente del settore moda Confesercenti, argomentando la propria proposta – possiamo infatti pensare di accrescere nei clienti la consapevolezza che dietro ai continui ribassi si nascondono, in realtà, un’offerta e un servizio di qualità inferiori rispetto a quelli che si possono trovare nei negozi al dettaglio.

Se poi vogliamo che i turisti prolunghino di almeno una notte il loro soggiorno dopo aver visitato l’Acquario e i palazzi dei Rolli, lo shopping di qualità, se adeguatamente valorizzato, può senza dubbio essere una carta in più a disposizione di Genova».

«A maggior ragione in una città in cui rappresenta oltre il 60% della forza lavoro, – conclude Recine – il commercio al dettaglio deve diventare dunque un asset strategico al pari delle strutture ricettive; per non parlare, poi, dell’irrinunciabile funzione sociale che una rete diffusa di piccole botteghe può e deve continuare ad esercitare, a salvaguardia della sicurezza e della qualità della vita delle nostre città.

In altre parole, dobbiamo fare con lo shopping lo stesso percorso di sensibilizzazione che negli ultimi anni è stato fatto, con successo, nel settore dell’agroalimentare, e ha portato alla riscoperta del biologico, dello slow food, della qualità per la quale vale anche la pena spendere qualcosa in più rispetto al costo del cibo spazzatura».

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