Al via il quantitative easing, previsto l’acquisto di 1.080 miliardi di euro di titoli. Grecia esclusa

Parte oggi l’operazione pro-crescita della Bce. Bankitalia: ma QE non cambierà rischi bilancio

mario-draghi-bce-zona-euro-banca-centraleGrande attesa per l’avvio del piano Quantitative Easing, l’alleggerimento quantitativo predisposto dalla Bce per rilanciare l’economia europea. Oggi inizia ufficialmente l’acquisto dei titoli di Stato, come annunciato dal presidente Mario Draghi: l’operazione prevede in 18 mesi l’acquisto di 1.080 miliardi euro a 60 miliardi al mese. L’intenzione è di continuare almeno fino alla fine di settembre 2016 o comunque fino a quando l’inflazione invertirà la rotta e si riavvicinerà all’obiettivo del 2%. L’arsenale messo in campo da Mario Draghi per raggiungere l’obiettivo è portentoso: un potenziale di 1.140 miliardi di euro.  Vi rientreranno gli Abs e le obbligazioni garantite, e un 12% sarà in titoli di istituzioni europee, ma il grosso è costituito da titoli di debito pubblico, e rigorosamente sul solo mercato secondario per non violare il divieto di finanziamento monetario. Sarà possibile acquistare anche bond sovrani con rendimento negativo, ma non al di sotto del tasso Bce sui depositi che al momento e’ pari a -0,20%. I mercati sembrano galvanizzati nonostante la mina greca: il Paese ellenico per ora è escluso partecipazione al Quantitative easing. Gli acquisti di titoli di Stato non possono superare il 33% del totale di ciascun emittente, e quindi di ciascun Paese: è una regola posta dalla Bce. La Bce, però, possiede già più del 33% del titoli greci, acquistati con il programma Smp tra il 2010 e il 2011. Solo quando Atene, ha spiegato Draghi, rimborserà i titoli in scadenza, la banca centrale potrà inserire le obbligazioni greche nel suo programma. La Grecia rimane anche al centro dell’attenzione dell’Eurogruppo, che si riunirà oggi a Bruxelles, alle 15,30, per discutere il nuovo programma di riforme del Paese ellenico.

Ma attenzione a facili entusiasmi: con gli acquisti di titoli di Stato da parte della Banca d’Italia, nell’ambito del QE, “non muterà in misura significativa la natura dei rischi cui essa è esposta l’Italia”. Lo scrive Bankitalia, notando che i rischi di mercato potrebbero materializzarsi solo se i titoli venissero venduti prima della scadenza a prezzi inferiori a quelli messi a bilancio.

 

 

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