Certezza per gli ambulanti, concessioni almeno fino al 2031

Il presidente di Anva Innocenti: «Il Milleproroghe finalmente è legge»

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Certezza per gli ambulanti, concessioni almeno fino al 2031 Il caos sulle concessioni del commercio ambulante sta per finire. «Il milleproroghe è diventato legge, confermando così la validità delle procedure per il rinnovo delle concessioni che sono già state avviate da moltissimi Comuni in tutta Italia. È un primo importante passo verso la sicurezza degli imprenditori». È finalmente soddisfatto Maurizio Innocenti, Presidente di Anva, l’ associazione nazionale dei venditori ambulanti, che ieri ha avuto un incontro al Ministero Sviluppo Economico.

Cosa cambia per il commercio su aree pubbliche? «Le imprese che hanno partecipato alle procedure non vedranno buttato il lavoro fatto. Adesso, nella stragrande maggioranza dei mercati del nostro Paese gli operatori potranno contare su una concessione che durerà perlomeno fino al 2031: hanno dunque di nuovo la possibilità, finalmente, di programmare la propria attività imprenditoriale».

Perché, si erano bloccati? «Si erano paralizzati. Per questo dico che avere la certezza della validità delle procedure è fondamentale per il settore, soprattutto in questo momento: la confusione cui abbiamo assistito negli ultimi mesi aveva congelato il commercio ambulante. Decine di migliaia di imprenditori non avevano più idea di quale sarebbe stata la loro sorte, se la loro attività sarebbe sopravvissuta o meno. Ora, invece, hanno una garanzia. E possiamo iniziare un percorso per mettere in sicurezza tutti gli imprenditori».

Cosa succederà dopo la scadenza delle concessioni? «Non riesco ad immaginare una qualsiasi tipologia di impresa che possa lavorare e prosperare con dei limiti temporali così definiti. Per questo, adesso che abbiamo visto confermare le procedure per gli ambulanti, continueremo a fare pressione perché Governo e Parlamento compiano atti concreti per escludere il commercio su aree pubbliche dal campo di applicazione della direttiva servizi, come chiediamo fin dal 2009. Però devono essere atti concreti, non la solita boutade dell’ approvazione di una mozione o di un ordine del giorno: fino ad ora ce ne sono stati 75, approvati da commissioni, regioni e quant’altro. Senza risultati reali per gli operatori».

Quali scenari futuri vede per i mercati e per le imprese ambulanti in generale? «Dobbiamo tracciare noi il nostro destino. Non vedo altre strade, però, se non una forte lotta all’abusivismo e al degrado. Due fenomeni strettamente legati fra loro e che stanno devastando il commercio su aree pubbliche, tra i comparti più colpiti. Attraverso l’ incrocio di banche dati istituzionali, abbiamo stimato che in Italia sono in attività circa 100mila irregolari: imprenditori che registrano la propria impresa alla Camera di Commercio ma che poi svaniscono nell’ombra, senza versare un euro di tasse o contributi. Un esercito di abusivi che chiaramente stanno creando gravissimi danni al mercato legale: basti pensare che, secondo le nostre stime, l’abusivismo sottrae agli operatori onesti circa 1,8 miliardi di euro ogni anno. Un’assenza di legalità inaccettabile: per ripartire, è necessario mettere in campo interventi consistenti, che ci permettano di mettere la parola fine alla questione abusivi».

Articolo di Damiana Verucci tratto da “Il Tempo” del 08-03-2017

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