Confesercenti al Comune: “Lavoriamo insieme per le Olimpiadi 2026, così si rilancia il turismo a Torino

Il presidente Banchieri: “Siamo da subito disponibili a discutere di un progetto condiviso. Assurda e provinciale la polemica sulle chiusure del 1° gennaio”

A proposito della polemica sulle chiusure dei negozi il 1° gennaio, il presidente della Confesercenti, Giancarlo Banchieri, dichiara: “Dunque, il colpevole è stato trovato: chi fa male al turismo di Torino sono i commercianti che non aprono il 1° gennaio. Questo almeno secondo l’assessore Sacco, il quale – di fronte al disastro del Capodanno – tenta di sviare l’attenzione con una polemica speciosa, assurda e provinciale. Evidentemente, l’assessore ‘contro’ il Commercio preferisce dimenticare i 300mila euro buttati dalla finestra per un Capodanno per pochi intimi e tutti gli altri aspetti di una politica amministrativa che si sta rivelando disastrosa per negozi e mercati: dalle autorizzazioni alla grande distribuzione concesse con generosità, al progetto di allargamento della Ztl, ai blocchi della circolazione che arrivano sino agli euro 5, a un calendario di eventi modesto, per non dire altro. È su questi temi che si misura la possibilità per il commercio cittadino di continuare ad avere un ruolo che aiuti e rilanci la vocazione turistica di Torino. Ma che c’entra il 1° gennaio? In tutte le grandi città italiane ed europee la parte di gran lunga preponderante dei negozi è chiusa in quella data. E allora, voglio andare oltre le affermazioni risibili dell’assessore, per lanciare a lui e all’intera amministrazione una sfida: lavoriamo tutti insieme per la candidatura di Torino alle Olimpiadi del 2026, città, Camera di commercio, valli olimpiche, soggetti privati. E – in quest’ottica – diamoci intanto un progetto ambizioso che abbia come obiettivo il 2026, ma che nel frattempo sia orientato a correggere ciò che non funziona e a immaginare – tappa dopo tappa, progetto dopo progetto – un nuovo percorso virtuoso per la città. Crediamo sia molto più produttivo un tavolo dedicato a questo, invece che alla lista delle aperture del prossimo 1° gennaio”.

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