Milano: allarme centri commerciali, regia alla Città metropolitana

Il grido d’allarme di Confesercenti Milano: ‘I grandi centri commerciali mettono a rischio il nostro futuro’

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Il grido d’allarme è di Confesercenti Milano e riguarda il futuro della Città metropolitana. “I grandi centri commerciali mettono a rischio il nostro futuro. Infatti bisogna fare i conti con lo sviluppo del commercio in relazione con quello di Milano e del suo hinterland – spiega Andrea Painini presidente di Confesercenti Milano – per evitare che i nostri quartieri diventino lande abbandonate con decine di negozi di vicinato chiusi.

Bisogna trovare il coraggio di dirlo: i centri commerciali realizzati nel milanese rischiano di desertificare la nostra città. Basta pensare al centro di Arese (nato sulle macerie dell’Alfa), ma non solo, perché poi è arrivato Scalo Milano e tra un paio d’anni toccherà a Segrate col più grande mall d’Europa, Westfield Milan progettato da Percassi e Westfield Corporation, con 200 negozi e 25 ristoranti. Le amministrazioni locali non comprendono che lo scontro è impari. Avanti di questo passo, se non si valorizzano i nostri quartieri coi negozi di vicinato e i centri storici con la loro cultura e la loro funzione di coesione sociale, la battaglia sarà persa e la città rinuncerà una parte importante della propria attrattività”. Ma cosa occorre fare?

Servono regole nuove – spiega Painini – le decisioni non possono essere affidate solo a Regione e piccoli comuni ma è la Città metropolitana che deve avere la regia delle attività commerciali e dello sviluppo di quartieri e cittadine. Le sorti del mercato sono nelle mani dei cittadini-consumatori e anche loro sono chiamati a fare le scelte più responsabili”, conclude Painini.

Leggi l’articolo originale su Affari Italiani e su Impresa Lavoro

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