“Emendamento Impianti Sportivi, Confesercenti: “Sì a nuovi stadi, no a nuovi centri commerciali: arginiamo il degrado delle città e ridiamo ruolo al commercio tradizionale”

“Sì a nuovi stadi, no a nuovi centri commerciali”. E’ quanto afferma – in una nota – Confesercenti commentando la bozza del pacchetto di emendamenti del Governo alla legge di stabilità in cui si prevedono misure per la realizzazione di stadi, ma anche interventi urbanistici ed edilizi volti alla valorizzazione del territorio di riferimento, tra cui l’insediamento di nuovi centri commerciali.

“Siamo certamente favorevoli alla realizzazione di impianti sportivi e alla riqualificazione delle aree urbane. Ma dobbiamo dare spazio al commercio tradizionale, magari organizzato in distretti urbani del commercio, e porre un argine all’ulteriore consumo di suolo ed alla cementificazione delle città, in cui le grandi strutture commerciali hanno superato il livello di compatibilità anche in termini di qualità della vita urbana”.

“Aumentare l’offerta con nuovi centri commerciali, in un momento di stagnazione economica”, prosegue Confesercenti, “non favorisce né i consumi, né l’occupazione ma provoca ripercussioni sempre più drammatiche sul commercio di vicinato e sulla vitalità dei nostri centri urbani. Si tratta di un semplice ‘miraggio’ nel deserto delle nostre strade: la desertificazione urbana, infatti, avanza a ritmo incessante. Secondo i dati Confesercenti, in 20 mesi abbiamo perso per sempre 40mila negozi e 110mila posti di lavoro. Un danno aggiuntivo per un settore già messo a dura prova dalla lunga crisi, come testimoniano i 550mila negozi ‘sfitti per assenza di impresa’ rilevati da Confesercenti in tutta Italia nel 2013”.

“Il regime di totale deregulation degli orari commerciali introdotto dal decreto Salva-Italia ha già ridotto le quote di mercato dei piccoli. Lavoriamo, invece, per dare nuovo impulso al commercio dei nostri centri urbani: perché se vive il commercio, vivono le città”.

 

 

Roma 20 novembre 2013

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