Faib-Confesercenti: “Crisi e accise spazzano via i gestori di carburanti”

Da gennaio a ottobre 2013 hanno cessato l’attività più di 1000 imprese”. L’allarme Faib: “Le compagnie petrolifere si sottraggono all’obbligo di rinnovo dei contratti e lo Stato ci usa come Bancomat”

La crisi dei consumi interni, combinata ad un incremento record dell’imposizione fiscale sui carburanti e sulle imprese, sta spazzando via i gestori degli impianti di distribuzione: secondo i dati dell’Osservatorio Confesercenti, nei primi 10 mesi dell’anno già 1.009 hanno cessato l’attività.

La Presidenza Nazionale Faib, riunita oggi a Roma, lancia l’allarme: l’aumento del peso del fisco sui carburanti e sulle imprese di distribuzione ha contratto i consumi e annullato i margini, spingendone molti impianti storici alla chiusura e aumentando l’esposizione debitoria del 50% della categoria. “Ci sono 11mila gestori – spiega il Presidente di Faib Martino Landi – che hanno accumulato debiti per mezzo miliardo di euro, rischiando di giocarsi casa”.

“Il fisco tartassa il settore – continua – a partire dagli incrementi record della accise: in nemmeno tre anni l’accisa è stata rialzata già 5 volte, arrivando ad aumentare di quasi il 46% sul gasolio, del 29% sulla benzina e del 17% sul gpl. Oltretutto, pesa sulla categoria la spada di Damocle della clausola di salvaguardia: se non si dovessero trovare risorse per la copertura della prima rata dell’Imu – saltate per la mancata sanatoria sui giochi – si aumenteranno di nuovo le accise. Non siamo il Bancomat d’Italia: è una vergogna che si faccia sempre cassa su questo settore. Il fisco pesa già troppo sui gestori, in modo a volte incomprensibile: ad esempio, oltre a pagare i costi delle autorizzazioni per lo scarico delle acque piovane e i costi di depurazione paghiamo anche una tassa sulle piogge presunte: in sostanza, più piove più si paga”

“Il risultato – continua Landi – è tragico: vendite in picchiata (-20% su 2012) e azzeramento dei margini di guadagno (sotto il 2% del prezzo finale).Abbiamo sempre chiesto una razionalizzazione ‘governata’ della rete di distribuzione: così, però, la razionalizzazione la sta facendo la crisi, in modo selvaggio e senza una logica di governo della rete, mentre le compagnie petrolifere si sottraggono da anni all’obbligo di rinnovare i contratti di gestione. Ancora più drammatica la situazione in autostrada, dove le perdite di venduto sono del 50% negli ultimi tre anni. Oltre la metà delle aree è in dissesto economico e a breve potrebbe non garantire più il servizio. E le prospettive sono nere, considerando il disimpegno delle compagnie e la rendita di posizione dei concessionari autostradali”.

 

Tav. 1: Imprese registrate al 31-10-2013, flussi di iscrizioni e cancellazioni nei primi dieci mesi del 2013 delle imprese che operano nel commercio di carburanti

Regioni

Totale provincia

Imprese registrate

Iscrizioni

Cancellate

Saldo

PIEMONTE

1.622

53

136

-83

VALLE D’AOSTA/VALLÉE D’AOSTE

74

0

3

-3

LOMBARDIA

2.620

54

188

-134

TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL

292

3

12

-9

VENETO

1.496

23

84

-61

FRIULI-VENEZIA GIULIA

439

9

36

-27

LIGURIA

558

11

36

-25

EMILIA-ROMAGNA

1.534

31

125

-94

TOSCANA

1.380

22

71

-49

UMBRIA

414

5

33

-28

MARCHE

687

16

62

-46

LAZIO

2.447

56

161

-105

ABRUZZO

582

16

29

-13

MOLISE

140

4

7

-3

CAMPANIA

2.166

52

129

-77

PUGLIA

1.452

36

115

-79

BASILICATA

243

7

17

-10

CALABRIA

773

12

45

-33

SICILIA

1.915

37

141

-104

SARDEGNA

600

10

36

-26

Totale ITALIA

21.434

457

1.466

-1.009

Fonte:   Osservatorio Confesercenti per Faib

 

Tab. 2: gli aumenti dell’accisa, anno per anno

Benzina

Anno

Prezzo

Iva

Accisa

Prezzo

Industriale

al Consumo

2013

0,725

0,305

0,728

1,759

2012

0,760

0,310

0,717

1,787

2011

0,698

0,257

0,583

1,538

2010

0,573

0,227

0,564

1,364

Gasolio

2013

0,762

0,290

0,617

1,669

2012

0,804

0,296

0,606

1,706

2011

0,740

0,237

0,442

1,419

2010

0,590

0,203

0,423

1,216

GPL

2013

0,539

0,144

0,147

0,830

2012

0,533

0,143

0,147

0,823

2011

0,510

0,127

0,125

0,763

2010

0,426

0,110

0,125

0,661

Fonte: Elaborazioni Faib-Confesercenti

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