Imprese, nel primo trimestre 31mila aziende in meno, sparite 10mila nel commercio

negozi[1]

Confermate le stime Confesercenti

Nei primi tre mesi 2013 il saldo tra aperture e chiusure di imprese e’ negativo per 31.000 unita’ (-0,51%), dato peggiore dal 2004, inizio della serie storica, con quasi 10.000 aziende “sparite” nel solo settore del commercio. Lo rileva Unioncamere, confermando le stime Confesercenti. Il dato e’ anche peggiore del primo trimestre 2009. A pesare un’ulteriore diminuzione delle iscrizioni e l’aumento delle cessazioni. A determinare il record negativo, spiega Unioncamere, sono stati un’ulteriore diminuzione delle iscrizioni rispetto allo stesso periodo del 2012 (118.618 contro 120.278) e un ancor piu’ sensibile balzo in avanti delle cessazioni (149.696 contro 146.368). Conseguentemente, il tasso negativo di crescita del trimestre (pari a -0,51%) risulta il peggiore dell’ultimo decennio. A pagare il prezzo piu’ caro sono stati, ancora una volta, gli artigiani: le 21.185 imprese artigiane che tra gennaio e marzo sono mancate all’appello rappresentano, infatti, oltre due terzi (il 67,6%) del saldo negativo complessivo del trimestre. Rispetto al primo trimestre del 2012 – quando il bilancio del comparto (-15mila imprese) aveva eguagliato in negativo quello pessimo del 2009 – il saldo dei primi tre mesi del 2013 segnala dunque un peggioramento di quasi il 40%. In termini percentuali, la riduzione della base imprenditoriale artigiana e’ stata pari all’1,47% con una forte accelerazione rispetto al gia’ negativo risultato del 2012 (-1,04%).
Complessivamente, a livello territoriale la battuta d’arresto piu’ forte in termini relativi si registra nel Nord-Est dove lo stock di imprese arretra dello 0,7% (-8.350 imprese). Tra gli artigiani, invece, le perdite piu’ sensibili si registrano nelle regioni del Centro (-1,62% il tasso di crescita negativo, corrispondente a 4.689 imprese in meno nel trimestre).
Tra i settori (escludendo l’agricoltura), in termini relativi spiccano i bilanci negativi delle costruzioni (-1,4% corrispondente a 12.507 imprese in meno, quasi tutte artigiane), delle attivita’ manifatturiere (-0,88% pari a 5.342 imprese in meno) e del commercio (-0,59% che in valore assoluto corrisponde ad un saldo di -9.151 unita’).

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