Province, il Cdm ne svuota i poteri. Sì alle città metropolitane

Il governo ha approvato in via preliminare il DDL di revisione dei poteri delle province

Palazzo-Chigi
E’ stato approvato dal Consiglio dei ministri il disegno di legge che riguarda Città metropolitane, Province, Unioni e fusioni di Comuni e che ne rivede e ne ‘svuota’ in parte i poteri in vista dell’abolizione dalla Carta Costituzionale. Il disegno di legge ora andrà all’esame della Conferenza Unificata per poi tornare all’esame del governo per il varo definitivo.
“Il provvedimento di oggi serve a essere coerenti con l’indirizzo che ha ottenuto la fiducia delle Camere. Questa è la norma del superamento e della gestione della fase transitoria” – ha affermato il premier Enrico Letta al termine del Consiglio dei ministri. “Il ddl – ha spiegato Letta –  “interviene per sistemare e gestire la vicenda della transizione, mentre il Parlamento approverà la riforma costituzionale sull’abolizione delle province”.
Secondo il ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio “ con il Ddl approvato oggi dal Consiglio dei ministri, si avranno due livelli territoriali, Regioni e Comuni ed in mezzo l’organizzazione delle aree vaste, le città metropolitane: una riforma che si attende da 30 anni e che vedrà le città metropolitane con funzioni strategiche”.
“Nelle città metropolitane vive quasi un terzo della popolazione italiana. La riforma metropolitana può dare competitività al Paese”, ha aggiunto Delrio.
Le Province e le città metropolitane, con la riforma, sono enti di area vasta di secondo livello. “Si azzera tutta una classe intermedia politica ma non crediamo si azzeri così la democrazia”, ha concluso Delrio, aggiungendo che si partirà subito con un programma per individuare 3 mila enti intermedi che andranno soppressi o ridotti.

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