Riunione questa sera dei gestori Esso in Toscana, si decide per le azioni individuali

Si riunisce questa sera a Firenze, presso la sede Faib Confesercenti Regionale, il Comitato di Colore Esso toscano per intraprendere, insieme al Collegio Legale dell’Associazione, le azioni individuali da promuovere verso Petrolifera Adriatica, subentrante alla Compagnia petrolifera, che si rifiuta di riconoscere l’Accordo economico e normativo del 16 luglio 2014, tuttora in vigore, tant’è che altri subentranti lo stanno pienamente applicando.
La riunione farà il punto sulla Vertenza legale intrapresa dalle Associazioni, per tentare di riportare al Tavolo negoziale Petrolifera Adriatica, dalla quale se da un lato emerge una carenza di legittimazione delle Federazioni ad agire in nome dei singoli gestori, dall’altro viene riconfermato dal Giudice, inconfutabilmente, che il quadro normativo speciale di settore è nella sua pienezza e completezza operante, e dunque, risultano illegali gli Accordi one to one fin qui brutalmente imposti in spregio e aggiramento del D. Lgs 32/98, della L. 57/2001 e della L. 27/2012.
Alla luce di questa lunga vicenda giudiziaria – che si preannuncia solo come fase iniziale di quella più articolata e dispendiosa che si sta preparando – i gestori potranno, individualmente, procedere in sede legale e richiedere l’immediato ripristino delle condizioni previste dall’Accordo Esso, l’immediato pagamento della differenza tra le somme percepite e quelle previste dall’Accordo Esso 2014 e il risarcimento dei danni subiti per la mancata corresponsione delle somme previste (interessi bancari, contenzioso dipendenti ecc…).
A Firenze dunque si esaminerà il pronunciamento del Tribunale di Roma in sede collegiale e si prenderanno le prime decisioni in ordine alle decine di azioni individuali già programmate.
Quello che appare con grande evidenza è la riaffermazione della validità del quadro normativo della distribuzione carburanti nel nostro Paese, operata dal Giudice e in altra sede dal Ministero dello Sviluppo Economico che ha, a più riprese, censurato le pratiche illegali palesemente attuate da una gran parte di operatori privati e finanche da una Compagnia petrolifera.

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