Riunita la Presidenza Nazionale Faib: nuove tipologie contrattuali e contrasto alle illegalità al centro del confronto. Rilanciata la contrattazione per garantire più risorse ai gestori

benzina_soldiLa Presidenza Nazionale Faib riunitasi a Roma il 14 luglio u.s. ha affrontato i numerosi punti all’ordine del giorno, tra i quali quelli più urgenti della ripresa del confronto con Unione Petrolifera sulle nuove forme contrattuali, dell’illegalità nella distribuzione carburanti, dell’aggiornamento.
La Presidenza ha discusso del nuovo Accordo siglato con Api-Ip, esaminato lo stato di avanzamento della trattativa con la Esso per il rinnovo dell’Accordo su rete ordinaria e apprezzato il nuovo invito rivolto al Ministero dello Sviluppo Economico per l’apertura della vertenza collettiva verso Tamoil.
Raccogliendo l’invito rivolto al Presidente e al Direttore dall’ultima Giunta Faib a riprendere il confronto con la rappresentanza dell’industria petrolifera sul tema delle nuove tipologie contrattuali e sui temi della legalità sulla rete, il Presidente Landi ha relazionato sull’esito dell’incontro svoltosi in sede di Unione Petrolifera la scorsa settimana, temi sui quali non sono più tollerabili ulteriori rinvii.
La discussione si è focalizzata sul testo consegnato all’UP da Faib, Fegica e Figisc che prevede la tipizzazione del Contratto di Commissione legato al Contratto principale di affidamento in uso gratuito delle attrezzature. La proposta prevede la declinazione contrattuale verso le singole aziende, definendo i parametri economici sia legati ai costi che ai ricavi, oltre ad eventuali indennizzi a fronte di una flessibilità in uscita. Dagli interventi dei presenti è scaturito un dibattito interessante con una analisi approfondita dei diversi aspetti delle nuove forme contrattuali. Il confronto si è poi accentrato sul delicato tema della legalità, dei reati amministrativi e fiscali e della corretta applicazione delle norme di settore, tutte questioni che incidono sui livelli di legalità sulla rete, oltre che sui livelli di concorrenza. Un grido d’allarme è stato poi lanciato sui continui attacchi cui è sottoposto il settore dalla criminalità. Un insieme di elementi isolabili nella loro fattispecie ma costituenti un solo fenomeno di illegalità/illegittimità che danneggia la rete e gli operatori onesti, oltre che a recare un danno ingente per le entrate dello Stato. Forti critiche, in questo contesto sono state espresse per il mancato coinvolgimento dei  Sindacati dei gestori al Tavolo ministeriale del MEF. Forse a quel Tavolo non fa particolarmente piacere ascoltare i rilievi, in riferimento alla legalità, alle questioni del rispetto delle Leggi speciali di settore in materia di contratti, di condizioni eque e non discriminatorie, di posizione dominante, della questione dei cali e delle norme in materia di lavoro.
In questo senso la Presidenza ha auspicato il ripensamento del MEF anche in considerazione del ruolo svolto dai gestori nella raccolta, custodia e versamento di accise ed IVA dei carburanti venduti.
La Presidenza ha quindi esaminato l’Accordo economico normativo sottoscritto con  Api-Ip. L’Organismo ha apprezzato la positiva conclusione della lunga trattativa che ha portato alla firma di una intesa sofferta, che ha saputo superare le divergenze iniziali che avevano bloccato il rinnovo dell’Accordo. L’intesa, che i gestori a marchio stavano aspettando da oltre cinque anni, riporta l’Azienda sui binari della legalità con il superamento degli “accordi” in materia di sconti e condizioni economiche varati “one to one”. L’Accordo rinnova le condizioni economiche normative all’interno del quadro delle Leggi speciali di settore.
Su Esso, la Presidenza ha manifestato preoccupazione per la politica di disimpegno dell’Azienda sulla rete italiana e al tempo stesso una forte contrarietà sulle proposte offerte al Tavolo di confronto. Queste sono state giudicate insufficienti sotto l’aspetto economico, e questo allo stato non consente di chiudere la trattativa. A questo proposito, il Presidente Landi ha informato la Presidenza che è stato calendarizzato un nuovo incontro unitario tra Faib, Figisc e Fegica, dei rispettivi  Comitati di Colore, per approntare una proposta sostenibile, in previsione del prossimo incontro con l’Azienda programmato per il 5 agosto.
Rimane aperto il fronte Tamoil, ormai affidato in via esclusiva al contenzioso giuridico, individuale e collettivo. La situazione sta danneggiando oltremodo i gestori a marchio che in attesa di pronunciamento dei Giudici sono costretti a gettare e vivere una realtà emergenziale. Le Federazioni hanno deciso di sollecitare nuovamente il Ministero ad attivare il Tavolo di riconciliazione delle vertenze collettive, con l’augurio di una imminente convocazione.
La Presidenza ha anche nuovamente denunciato la manomorta delle banche che introitano dalle transazioni elettroniche la bellezza  di circa 200 milioni di euro, risorse sottratte in via esclusiva ad una Categoria chiamata a pagare in nome e per conto dello Stato e delle Compagnie petrolifere una intermediazione i cui benefici andrebbero invece condivisi in parte proporzionale. Su questo la Presidenza, pur prendendo atto delle difficoltà, ha rimarcato l’esigenza di continuare incessantemente a ricercare una equa soluzione poiché i gestori carburanti, che percepiscono poco più del 2% di margine per ogni litro venduto, non possono mettersi sulle spalle l’intero costo del sistema dei pagamenti elettronici, che porta via il 50% del proprio margine. Occorre pretendere il rispetto della normativa europea, l’equa ripartizione delle spese, l’equo pagamento del servizio commisurato al reddito d’impresa, prevedendo in via alternativa agevolazioni/compensazioni fiscali nei confronti dei gestori di carburante sotto forma di credito d’imposta.

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