Saldi estivi 2016: al via il 2 luglio in tutta Italia, anticipa solo la Sicilia. Manzoni: “Banco di prova per la ripresa dei consumi”

“Avvio contemporaneo in  quasi tutte le Regioni è fatto positivo, limita dumping e tutela tutte le imprese”

Saldi-EstiviConto alla rovescia per i saldi estivi 2016. Le vendite di fine stagione prenderanno  il via il prossimo sabato 2 luglio in tutta Italia, con la sola eccezione della Sicilia, che anticiperà l’avvio a venerdì primo luglio. Partenza sabato 2 anche per la maggior parte dei distretti della Provincia Autonoma di Bolzano, mentre in quella di Trento non è prevista l’indicazione di una data specifica d’avvio.

“Quest’anno – spiega Roberto Manzoni, Presidente di Fismo Confesercenti – abbiamo raggiunto un accordo politico presso il tavolo di coordinamento interregionale del commercio  per fissare la partenza dei saldi estivi  in contemporanea praticamente sul tutto il territorio nazionale. Riteniamo infatti che la data unica di avvio sia positiva per il commercio: impedisce fenomeni di ‘dumping’ tra le regioni, garantendo così l’equilibrio concorrenziale e tutelando allo stesso modo piccole e grandi imprese. Offre anche una maggiore chiarezza ai consumatori, mettendoli nelle condizioni migliori per usufruire di questo importante appuntamento commerciale. Proprio nell’ottica di una maggiore tutela di imprese e consumatori, con Federconsumatori attiveremo presto un Osservatorio dedicato ai saldi per verificare la regolarità dell’avvio e dello svolgimento delle vendite di fine stagione”.

“I saldi estivi, come sempre, sono infatti un’ottima occasione per chi compra, che ha la possibilità di portarsi a casa prodotti di qualità a prezzi accessibili. E quest’anno rivestono particolare importanza anche per i negozianti, che sperano che le vendite di fine stagione contribuiscano a recuperare le perdite dovute al ritardo dell’inizio della stagione estiva, provocato dal maltempo. Più in generale – conclude Manzoni – i prossimi saldi saranno un banco di prova per confermare la ripartenza dei consumi di moda (+1,4%) registrata nel 2015 e che nel 2016 sembra aver perso velocità. Ma l’esigenza è di accelerare, perché la strada da fare è ancora tanta: dal 2012 la spesa delle famiglie italiane in abbigliamento e calzature è calata di oltre 5,7 miliardi, a questi ritmi ci vorranno ancora anni per tornare ai livelli pre-crisi”.

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