Siena: la lingua italiana e i mestieri della cucina;18 rifugiati completano il percorso formativo

Conclusa l’iniziativa di Università per Stranieri, Migranti San Francesco e Cescot Siena.

Siena: la lingua italiana e i mestieri della cucina;18 rifugiati completano il percorso formativoDiciotto richiedenti asilo ospitati in provincia di Siena hanno completato un percorso formativo personalizzato di 90 ore per favorire l’incontro con le necessità delle imprese locali. Due di loro hanno già avviato l’apprendistato in una struttura ricettiva della Valdelsa. Il Prefetto di Siena loda il percorso compiuto e li stimola: “dimostrate buona volontà, per andare oltre la prima accoglienza”.

 I PROTAGONISTI. Sono 18 degli oltre 600 migranti attualmente ospitati in provincia di Siena, giunti da Mali, Nigeria, Bangladesh, Gambia, Ghana, Pakistan. In due mesi hanno appreso la lingua italiana quanto basta per poi imparare cosa fa un aiuto cuoco, un assistente bar o retro-cucina. Ora sono pronti per mettersi alla prova: due di loro hanno già avviato l’apprendistato presso una struttura ricettiva della Valdelsa. Sono loro i protagonisti della prima Scuola di mestiere per richiedenti asilo allestita nelle scorse settimane da Università per Stranieri di Siena, Associazione Migranti San Francesco Onlus e Cescot Confesercenti, in sintonia con Prefettura e servizi sociali. Anche il Prefetto di Siena Renato Saccone e l’Assessore alle politiche sociali del Comune di Siena Anna Ferretti sono intervenuti ieri nella sede provinciale di Confesercenti per l’evento finale: un saggio di pizze, focacce e di quant’altro hanno imparato in queste settimane sulla preparazione degli alimenti e il servizio al cliente. Un impegno affrontato con dedizione secondo il Prefetto, che li ha spronati: “ora si tratta di andare oltre. L’assistenza a oltranza può far male: sta a voi ora mostrare buona volontà, mentre il nostro compito dovrà essere quello di creare percorsi”.

L’INSERIMENTO. A termini di legge, le carenze di manodopera delle imprese possono essere assolte dai richiedenti asilo attraverso sette diverse modalità di ingaggio: “la rocambolesca partenza dal paese d’origine però ha impedito a molto di loro di certificare il livello di istruzione – ha evidenziato ieri la Consulente del lavoro Donatella Fabbri – e ciò di fatto vanifica attualmente l’opzione-tirocinio”. Restano aperte le altre modalità, a cominciare dall’apprendistato che per due di loro è stato attivato nei giorni scorsi. Nelle scorse settimane, i migranti hanno evidenziato educazione e dedizione “encomiabili”, secondo la testimonianza del Direttore Cescot Carmine Diurno; e buona predisposizione per la lingua italiana, conseguendo un portfolio linguistico professionale riconosciuto su scala europea, con il coordinamento di Antonella Benucci (Università per Stranieri). Nei prossimi giorni sono attesi nuovi contatti con imprese del territorio, mentre il graduale processo di integrazione curato dalla Migranti San Francesco va avanti, tra calcio (due di loro militano nella squadra della Onlus), musica e altre attività sociali.

APPROFONDIMENTI sul sito www.confesercenti.siena.it le storie personali dei richiedenti asilo e le immagini dalle lezioni del corso.

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