Turismo / Enit, Albonetti: “Mi sembra si pensi più a smobilitazione che a ristrutturazione”

Il Presidente di Assoturismo Confesercenti all’Ansa: “contrari alla fusione con l’Ice, commercio e turismo sono prodotti  diversi”

albonetti_claudio_web“L’Enit riveste il suo fondamentale ruolo per il turismo italiano da ben 90 anni,  ma in questo momento mi sembra più che si pensi a una sua smobilitazione che a una ristrutturazione”. Così all’Ansa il Presidente di Assoturismo-Confesercenti Claudio Albonetti, commentando l’impasse dell’Enit, l’Agenzia nazionale per il turismo, il cui progetto di riforma è stato presentato ai primi di novembre dal commissario straordinario Cristiano Radaelli al ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini.

Un progetto – sottolinea l’Ansa – “che voleva un’Enit che funzionasse “come una multinazionale (con 23 sedi all’estero e una centrale a Roma)”, che fosse molto più aggressiva e competitiva sul web e sui social e con una dotazione di almeno 25 milioni di euro per far funzionare sia l’agenzia sia il portale italia.it. Un progetto che però è tuttora in stallo, mentre si vocifera di una rivoluzione molto più ampia che vorrebbe la fusione dell’Enit con l’Ice, l’Istituto per il commercio estero, e Invitalia, la società del ministero dell’Economia, che si occupa di attrazione degli investimenti.

“Ci accorgeremo della mancanza dell’Enit, forse, solo quando non ci sarà più”, ha aggiunto Albonetti.  Il valore più grande dell’Enit sono proprio le sedi estere e le persone che fino a questo momento le hanno gestite. Noi siamo ferocemente contrari alla fusione con l’Ice perché commercio e turismo sono prodotti troppo diversi. Un conto è “esportare merci” e un conto è “importare emozioni”. Che senso ha unire le due cose? Noi da parte nostra diamo la disponibilità a partecipare all’Enit a costo zero pur di mantenere la rappresentatività della piccola impresa e anche degli stagionali, che sono quelli che soffrono di più nell’ambito del settore”.

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