Ddl riforma Confidi, Rete Imprese Italia in audizione al Senato: “Rafforzare il patrimonio e semplificare gli adempimenti”

“I Confidi rappresentano un efficace strumento di garanzia mutualistica, ispirato al principio della sussidiarietà pubblico-privato, capace di facilitare l’accesso al credito da parte delle piccole imprese. Per questo è necessario valorizzarne il ruolo, potenziandone il patrimonio e semplificando le norme che li regolano”.

Sono le indicazioni espresse da Rete Imprese Italia all’audizione svoltasi oggi alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato sul Disegno di legge delega per la riforma del sistema dei Confidi.

In particolare, Rete Imprese Italia ha sollecitato una rapida revisione del quadro normativo in cui operano i Confidi, con interventi mirati ad una drastica semplificazione, al loro rafforzamento patrimoniale, anche attraverso l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse pubbliche destinate a sostenere  l’accesso al credito. Necessario anche sbloccare i fondi previsti dalla legge n. 147/2013 (Legge di stabilità), adottando una interpretazione autentica che escluda la capitalizzazione dei confidi dalla disciplina degli aiuti di stato in quanto provvidenza diretta a favorire l’accesso al credito delle imprese.

Secondo Rete Imprese Italia avrebbe positivi effetti sugli imprenditori il complessivo alleggerimento degli adempimenti che il sistema dei Confidi è tenuto a espletare, con l’obiettivo di contenere i costi organizzativi e di gestione, senza ovviamente alterarne il profilo di rischio. Così come viene sollecitato il rafforzamento dei principi di specificità e proporzionalità nella applicazione della normativa di vigilanza, poiché oggi i confidi sono di fatto equiparati a tutti gli effetti alle banche.

Inoltre Rete Imprese Italia auspica la rivisitazione delle modalità operative del Fondo Centrale di Garanzia, che, per agevolare l’accesso delle piccole imprese, possa ammettere l’utilizzo di portafogli, aumentando in modo considerevole il numero delle PMI  elegibili alla garanzia dello Stato e valorizzando l’attività di assistenza finanziaria di base che rappresenta l’aggiuntività offerta dai sistema dei Confidi e che altri sistemi automatici di garanzia non possono offrire.

Occorre salvaguardare – conclude Rete Imprese Italia – un patrimonio unico che l’Italia possiede, costituito dai Confidi associativi. Sono un’ottima pratica di rete tra imprese che ha saputo assicurare l’accesso al finanziamento bancario per migliaia di imprenditori, orientandoli ad un sostanziale miglioramento del dialogo con il mondo bancario e accompagnandoli nelle loro esigenze di gestione della finanza d’impresa.

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