Il sondaggio di Fiesa Confesercenti Modena sulle vendite Pasquali nelle imprese dell’alimentare di Modena e provincia

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I modenesi si preparano a festeggiare la Pasqua e, dall’analisi condotta da FIESA Confesercenti Modena, tra le attività associate del settore alimentare si registrano vendite stabili o in aumento per il 60% delle imprese intervistate

L’indagine ha coinvolto le attività di Modena e provincia, suddivise in: negozi alimentari di vicinato (60%), macellerie (10%), supermercati alimentari (10%), forni (10%) e negozi di ortofrutta (10%).
Quanto all’andamento delle vendite rispetto alla Pasqua dello scorso anno, il 60% degli operatori intervistati ha dichiarato vendite stabili o in crescita, mentre il 40% ha registrato un calo. I prodotti più richiesti rimangono quelli tipici del periodo: in particolare, uova di cioccolato, preferibilmente fondente o extra fondente, e colombe pasquali. A seguire, le carni – soprattutto agnello e arrosti – per i pranzi festivi, prodotti freschi per la preparazione di ricette tradizionali, formaggi e salumi.

La clientela predilige una fascia di prezzo media, con una minoranza di consumatori che, disponendo di maggiori risorse economiche, sceglie prodotti alimentari di fascia alta. Per quanto riguarda le tempistiche di acquisto, il 60% delle attività segnala un avvio delle vendite circa due settimane prima della festività, mentre il 40% rileva una concentrazione degli acquisti nell’ultima settimana. Per quanto riguarda i canali di vendita, il 70% degli operatori si affida esclusivamente alla vendita diretta, mentre il 30% integra anche la vendita a domicilio e l’uso dei social network.
Riguardo alle prospettive di consumo per i prossimi anni, emerge un quadro di incertezza: il 50% degli operatori non ha una previsione chiara, il 20% ritiene che le abitudini pasquali rimarranno invariate, mentre il 30% prevede significativi cambiamenti.

“I dati raccolti indicano che, sebbene le tradizioni alimentari pasquali siano ben radicate, il mercato è in continua evoluzione e potrebbe portare a significative trasformazioni nelle preferenze dei consumatori nei prossimi anni”, afferma Daniele Mariani, Presidente Provinciale FIESA Confesercenti Modena.

Secondo Mariani, gli acquisti nei negozi alimentari sono influenzati da un contesto geopolitico incerto, aggravato dai dazi imposti dall’amministrazione statunitense e dalle crisi in Ucraina e nella Striscia di Gaza. Inoltre, la cosiddetta “Pasqua Alta”, vicina ai ponti del 25 aprile e del primo maggio, incentiva gli spostamenti e i viaggi durante le festività, con ricadute sui consumi locali.

“Nonostante ciò, i dati di Modena e provincia mostrano un andamento stabile delle vendite per la maggior parte delle attività intervistate. I modenesi non rinunciano al classico uovo di cioccolato o alla colomba pasquale, meglio se artigianale. E soprattutto, l’indagine ci conferma che i modenesi scelgono il negozio di prossimità per i loro acquisti, un dato sicuramente positivo”, conclude Mariani.

Quanto all’aumento dei costi all’ingrosso di materie prime come burro, cioccolato e cacao, legato all’incertezza dei dazi, alle difficoltà produttive e alla crescente domanda, gli operatori locali assicurano che questi rincari non saranno trasferiti sui prezzi finali, ma assorbiti dai commercianti.

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