Confesercenti Grosseto: Francesca Verdi confermata alla guida della Fismo

Verdi

La Presidente Verdi: “Per me è un onore continuare a rappresentare i nostri soci per il cui benessere continueremo a lavorare”

«Sono molto grata a Confesercenti per questa riconferma e per la fiducia riposta in me – afferma Francesca Verdi -. Per me è un onore continuare a rappresentare i nostri soci per il cui benessere continueremo a lavorare. Sappiano che da parte mia c’è tutta la disponibilità ad ascoltare e a lavorare per offrire supporto, formazione, per fare squadra e affrontare assieme le sfide del domani. La concorrenza del web, le crisi del settore, la necessaria innovazione per stare al passo con i tempi».

«Un settore, quello della moda, che in questi anni ha molto sofferto, sia le contrazioni del periodo Covid, che la concorrenza oltremodo aggressiva delle piattaforme on line e del Fast fashion. Un comparto che negli anni si è indebolito ma che può tornare a fare la propria parte.

L’arrivo dei saldi, che in passato era una boccata d’ossigeno per “rimettere in sesto” una stagione sottotono, adesso rischia di essere un momento in cui a guadagnare sono grandi catene e piattaforme, mentre i piccoli commercianti restano a bocca asciutta».

Per questo da anni Confesercenti Grosseto chiede regole più chiare anche per il web. Spesso la data dei saldi (che da tempo le associazioni chiedono di essere rinviata a fine stagione) viene addirittura aggirata da vendite promozionali, pre-saldi, sconti web e offerte via social. Sul fenomeno dei pre-saldi Fismo Confesercenti ha commissionato un’indagine a Ipsos. A livello nazionale «a una settimana dall’inizio dei saldi – al via il 5 luglio – in molti hanno già approfittato delle offerte, spendendo in media circa più di 100 euro a testa».

Oltre la metà dei consumatori (52%) ha già ricevuto offerte, anche se solo una parte – il 18% del totale – ha effettivamente acquistato. Il 34% ha ricevuto offerte ma ha scelto di non acquistare, mentre il 45% dichiara di non aver ricevuto alcuna proposta e un 3% non ricorda.

Le offerte anticipate prendono di mira soprattutto le fasce più giovani: il 22% tra i 18 e i 34 anni ha approfittato dei pre-saldi, contro il 17% nella fascia 35–65 anni. Le donne (20%) risultano leggermente più propense all’acquisto rispetto agli uomini (17%).

Per pre-saldi non si intende la prassi – legittima – dell’invito inviato alla clientela più affezionata nei giorni precedenti, ma di sconti anticipati diffusi pubblicamente e rivolti a tutti. Soprattutto su web è difficile percepire il confine tra saldi regolati e promozioni libere. Un far-west su cui Confesercenti chiede «un intervento normativo e di vigilanza, anche sul canale digitale, per garantire condizioni eque e trasparenti per tutti, imprese e consumatori, anche perché l’effetto del processo di desertificazione commerciale delle vie cittadine è sotto gli occhi di tutti, e diventa chiaro che si tratta di una criticità sociale, non solo commerciale».

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