Faib Confesercenti Torino: anche la Corte d’Appello boccia i contratti di ‘appalto di servizio’

appalto

L’Associazione: “Dopo la sentenza di primo grado, un’altra significativa vittoria per la categoria: il gestore è un imprenditore, non un dipendente. E ora una riforma complessiva del settore”

Il contratto di ‘appalto di servizio’ come applicato dalle compagnie petrolifere ai benzinai non è legittimo perché configura una simulazione di dipendenza. Dopo la sentenza in primo grado dello scorso dicembre del tribunale di Torino, anche la corte d’appello ribadisce il medesimo concetto, esprimendosi a favore di un gestore, assistito dall’avvocato Massimo Sibona e sostenuto da Faib-Confesercenti Torino, l’associazione dei benzinai. Il benzinaio era ricorso in tribunale impugnando il passaggio da un contratto di comodato a uno di appalto di servizio impostogli dalla compagnia petrolifera.

“Eravamo convinti della bontà delle nostre ragioni – dice Enzo Nettis, presidente provinciale di Faib-Confesercenti – e siamo soddisfatti che la sentenza di dicembre, la prima nel suo genere, che ha ridato una spinta al confronto politico sulla contrattualistica del nostro settore, sia stata confermata anche in appello”.

“Con questa sentenza – dichiara Giuseppe Sperduto, presidente nazionale di Faib-Confesercenti – il giudice ha ribadito inequivocabilmente come un contratto in cui non ci sono spazi di autonomia decisionale e organizzative e in cui, al contrario, ci sono mansionari e indicazioni precise e puntuali da parte della compagnia, non sia applicabile. Si configurerebbe, infatti, una sorta di ‘dipendente con la partita Iva’: una contraddizione in termini. Rapporti come questi non sono regolari e soprattutto penalizzano la nostra categoria e l’intero settore. Storture come questa vanno sanate: chi lavora ha diritto a un inquadramento contrattuale legittimo e riconosciuto dalla normativa. Noi vogliamo essere imprese con regole condivise, marginalità economiche soddisfacenti e una autonomia gestionale vera. Da tempo Faib, unitamente alle altre associazioni di settore, è impegnata in un lungo confronto con compagnie petrolifere e governo per arrivare alla condivisione di una riforma che riscriva e riordini le regole del comparto: perché la legge va rivista, non aggirata“.

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