Assoturismo Confesercenti Roma chiama in causa l’Assessorato alla mobilità sui bus turistici

Si condanna vivamente la proposta di delibera che propone di rendere strutturali le tariffe straordinarie esorbitanti che sono state in vigore per il Giubileo 2025

Assoturismo Roma disapprova le Delibere in via di approvazione da parte del Comune di Roma Capitale sui bus turistici. Si condanna vivamente la proposta di delibera che propone di rendere strutturali le tariffe straordinarie esorbitanti che sono state in vigore per il Giubileo 2025.

Nel comunicato l’Associazione di categoria sottolinea quanto i gruppi di turisti non possono fare a meno di un bus, che, per legge, si configura come “trasporto pubblico non di linea”. Dopo la Delibera voluta dalla Giunta precedente della Sindaca Raggi (n. 55 del 2018), che già era “lacrime e sangue”, l’attuale Giunta ha esacerbato il regolamento, eliminando ulteriori fermate per i bus e aumentando del 300 % le tariffe da pagare, fino ad un massimo di 720,00 € al giorno per un bus, comunque che ha impedimenti alla circolazione. Inoltre per avvicinarsi al Colosseo e al Vaticano, le tariffe valgono per mezza giornata.

Secondo Federagit l’associazione di guide turistiche di Confesercenti, l’unica e ultima opera efficace per affrontare il problema dei bus turistici è stata effettuata nel 1999, con la costruzione del Parking Gianicolo, pronto per il Giubileo del 2000. Da 25 anni chiediamo altre opere equivalenti, ma nulla è stato fatto per risolvere il problema. Quello che invece è stato fatto in questi anni è stato quello di interdire i bus turistici, più per spot elettorali che su dati certi relativi a inquinamento e traffico.

Cinzia Renzi presidente Assoviaggi Confesercenti Roma, non usa mezzi termini: “Basta usare il turismo come bancomat dove attingere per appianare i buchi di bilancio. I Turisti a Roma già pagano la tassa di soggiorno più alta d’Europa se poi aggiungiamo anche l’esorbitante tassa bus arriviamo anche al 10% del costo del soggiorno, per avere zero servizi” .

L’Associazione di categoria Assoturismo che raggruppa tutte le sigle da decenni, chiede di adattare una parte del parcheggio sotterraneo di Villa Borghese ai bus turistici. Con tutti i fondi pervenuti a Roma nel 2025, nulla è stato concepito per dare degna sistemazione al settore, ad eccezione degli Open Bus (a due piani), che si rivolgono agli individuali e non ai gruppi. Così si danneggia pesantemente il turismo organizzato, mentre i dati dicono che i cittadini romani per il 64 %, usano l’auto privata e che dentro l’anello delle mura aureliane ogni giorno entrano ed escono circa 700,000 auto e poi si parla di green e di città europea.

Ma l’Associazione rimarca il fatto della scarsa attenzione sul tema da parte dell’Assessore Patané. Anni fa aveva detto che il Piano Bus Turistici precedente poteva essere migliorato in alcuni punti, anche se l’impianto sarebbe rimasto. Come richiesto, i rappresentanti delle categorie del turismo hanno inviato delle note, ma nulla è stato preso in considerazione.

Il grosso del turismo romano è fatto dai gruppi anche se ultimamente è di moda parlare di turismo di lusso. I tour si svolgono essenzialmente a piedi. Il bus serve prevalentemente per portare il gruppo dove inizia il tour e riprenderlo dove il tour finisce. I gruppi camminano non meno di 6 ore al giorno. Non è aumentabile ulteriormente il numero di ore camminate, senza danneggiare gravemente i servizi resi ai visitatori e il tipo di accoglienza turistica che Roma offre. Ancora più complicato quando i gruppi sono over 60 e con percentuali di disabilità. Infine l’amministrazione capitolina aveva soppresso le fermate bus per raggiungere il Vaticano, la Sentenza del TAR del Lazio (n. 02966 / 2014 REG.PROV.CAU.) annullò tale soppressione, in quanto “viziata da eccesso di potere per omessa considerazione e comparazione dei contrapposti interessi pubblici e privati coinvolti”. Le Delibere Capitoline sui Bus Turistici continuano a non contemperare “i contrapposti interessi coinvolti”.

Roma Capitale dovrebbe chiarire se intende essere una città accogliente oppure se intende continuare a respingere il turismo organizzato con l’utopia di un solo turismo di lusso dalla Dubai.

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