Attinasi, presidente Confesercenti Palermo: “La crisi ha determinato un cambiamento epocale: l’imperativo è cavalcare questa trasformazione da protagonisti”

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Presidente, come è andato questo Natale 2014 per gli acquisti a Palermo? La partenza dei saldi invernali, anticipata al 3 gennaio, rappresenta ancora un momento proficuo per ridare impulso ai consumi?

Purtroppo le spese per acquisti di questo Natale non sono state incoraggianti, anzi sono state piuttosto sottotono: le famiglie hanno avuto poca disponibilità economica da dedicare ai consumi perchè tasse e tributi hanno impegnato la maggior parte dei ricavi e delle tredicesime.
L’anticipazione dei saldi non è mai una buona notizia, tuttavia se questo può servire a rivitalizzare il commercio ben venga. I saldi invernali di quest’anno sono stati molto attesi: i commercianti sono partiti subito con sconti importanti, nella speranza di invertire il trend ed abbiamo registrato alcuni segnali di ottimismo, anche se finora la stagione è stata fiacca.

Quali sono, secondo Lei, le misure da mettere subito in campo a sostegno delle pmi palermitane, per risollevare la domanda interna e riavviare l’economia del territorio sul sentiero della crescita?

Tra le proposte per ridare slancio al comparto commerciale trova spazio sicuramente la valorizzazione dei negozi di vicinato. Lo strapotere della grande distribuzione ha provocato negli ultimi anni, complice anche la crisi, una instabilità commerciale ed una concorrenza sleale che in alcune città, soprattutto del Sud Italia, ha causato la chiusura di molti negozi cittadini e molti stanno per chiudere i battenti per sempre. Tra i motivi sicuramente c’è il disequilibrio tra i servizi che si trovano nei centri commerciali rispetto a quelli carenti, o del tutto assenti, nei centri delle nostre città: penso ai servizi di parcheggio, di illuminazione, di viabilità, che rendono sempre più difficile, per i cittadini, raggiungere strade commerciali e negozi nei centri storici. Certamente delle politiche mirate di marketing territoriale potrebbero favorire anche le attività commerciali: penso per esempio al servizio del car sharing, oppure alle tariffe convenzionate con taxi, metro, tram per agevolare la mobilità cittadina.
Politiche di marketing commerciali, invece, potrebbero dare impulso e vitalità Ai consumi, attraverso sistemi di innovazione, come per esempio la creazione di specifiche App che permetterebbero alle imprese di raggiungere i propri clienti in qualunque momento per proporre offerte, iniziative ed eventi, per lanciare o promuovere prodotti commerciali, iniziative culturali all’interno dei negozi, etc..
Certamente, però, non si può fare a meno di constatare che la crisi ha determinato un cambiamento epocale: l’imperativo, per noi imprenditori, è cavalcare questa trasformazione da protagonisti, altrimenti si rischia di subirla. Tuttavia ritengo che per cambiamenti efficaci e di successo e per riagganciare la ripresa economica non si può prescindere da urgenti azioni di governo che vadano nella direzione di una fiscalità sostenibile, di una deburocratizzazione amministrativa, di un sistema creditizio che favorisca le imprese e infine di un risparmio ed un controllo dei conti nella pubblica amministrazione.

Il turismo è un settore economico di importanza strategica per l’Italia: quali sono i temi da rimettere al centro della discussione politica ed amministrativa? Quali gli interventi prioritari per il rilancio turistico di un’isola, la Sicilia, ad alta vocazione turistica?

Il settore del turismo, soprattutto in Sicilia, potrebbe rappresentare un volàno straordinario per l’economia del commercio e dell’artigianato. Il patrimonio culturale della Sicilia è di assoluto valore, i numerosi siti architettonici, i palazzi storici di pregio, le località turistiche di rara bellezza e un clima invidiabile fanno della Sicilia una regione con un potenziale turistico incredibile. Da molto tempo si dice che in Sicilia si potrebbe vivere di turismo, in effetti ci sarebbero tutti gli elementi ma manca il progetto turistico che permetterebbe di fare diventare la Sicilia una destinazione turistica di successo. Tra le componenti necessarie per la realizzazione del progetto trovano sicuramente posto: un cambiamento di mentalità rispetto al tema dell’aggregazione; la realizzazione di centri congressi quanto meno nelle città più importanti per favorire il turismo businnes e Congressuale; la realizzazione di siti ludici ( acquari, museo delle cere, parchi avventura ecc. ) per favorire il turismo familiare; la realizzazione di un portale di prenotazione online che permetterebbe di intercettare flussi turistici in tutto il mondo con una offerta Sicilia unica che permetterebbe tra l’altro di fare risparmiare le strutture ricettive sul pagamento della commissione, che incide oltre il 20% sulle prenotazioni effettuate tramite portale ( booking.com,expedia etcc ); la realizzazione di eventi calendarizzati soprattutto nel periodo di bassa stagione (eventi teatrali, concerti, eventi sportivi, mostre , sagre, raduni, convegni, fiere ecc. ) ed in occasione degli eventi, stipulare delle convenzioni con compagnie aeree per favorire collegamenti low cost ; una sinergia tra gli assessorati di competenza quindi turismo, beni culturali , agricoltura, ambiente e attività produttive; utilizzare i proventi della tassa di soggiorno per destinarli allo scopo per cui è stata creata e cioè per fini turistici; realizzare una sinergia con le compagnie di navi crociera, quindi istituire percorsi turistici e card city & shopping e permettere così alle imprese, che sono nel territorio, di beneficiare dei flussi crocieristici; utilizzare tutti i fondi europei per realizzare interventi strutturali ( strade , porti ecc. ) ed eventi culturali, oltre naturalmente ai fondi destinati alle imprese per la realizzazione di iniziative produttive. Solo programmando queste ed altre misure importanti si potrebbe pensare, finalmente, di “vivere di Turismo” in Sicilia.

 

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