Istat: Confesercenti, dati confermano ripresa ancora troppo lenta

 Vendite altalenanti per PMI. “Effetto Parigi” sulla GDO

SEDE ISTAT“I dati diffusi oggi dall’Istat – dice Confesercenti – ci restituiscono l’immagine di una ripresa più lenta di quanto ci si aspettasse, con troppi chiaroscuri. L’andamento che ne risulta è infatti lievemente positivo  ma, come ormai accade da un po’ di tempo, non in misura determinante, sia nell’industria sia nel commercio“.

“Il fatturato dell’industria – spiega – se confrontato con quello di novembre del 2014, e corretto per il calendario, cresce dello 0,8%, ma purtroppo rimane in flessione rispetto al mese precedente. Un ruolo nel rallentamento lo gioca la dinamica negativa della vendita di prodotti energetici. Per gli ordinativi va invece molto meglio, segnando un 12, 1% in più, sempre rispetto a novembre 2015. Ma dando uno sguardo d’insieme a tutti gli undici mesi del 2015 non si rileva una costanza del segno più, quanto  piuttosto un andamento ondulatorio, che oscilla inevitabilmente tra  positivo e negativo”.

“Lo stesso – prosegue – si può dire per i dati sul commercio al dettaglio: le variazioni del volume di vendite dei primi undici mesi sono moderatamente positive (+0,3%), ma il mese di novembre segna una marcata riduzione rispetto allo scorso anno (-1% in volume).  Per le imprese su piccole superfici, rispetto a novembre dello scorso anno e grazie al non alimentare, la variazione delle vendite è lievemente positiva (+0,2%) e migliore di quella della grande distribuzione (-0,5%), penalizzata forse anche dalla preoccupazione  seguita agli attentati di Parigi  – avvenuti proprio a novembre – ed al rischio del ripetersi di attacchi nei luoghi più frequentati, tra i quali, appunto, centri commerciali e supermercati”.

“Il rimbalzo – conclude – però non basta a risollevare le piccole, ancora schiacciate tra consumi troppo timidi e l’aumento della pressione competitiva del mercato dovuta alla deregulation degli orari e dei giorni di apertura, tutta a favore delle grandi superfici. Un dato che emerge chiaramente dal differente andamento registrato dalle due tipologie dimensionali di imprese nei primi 11 mesi del 2015: le vendite delle piccole si flettono in volume (-0,7%) mentre registrano una stasi in termini di fatturato (0,0%) mentre le grandi migliorano dell’1,7% in valore e restano in area positiva anche in volume”.

Questi i dati dell’Istituto:

a  novembre il fatturato dell’industria diminuisce dell’1,1% rispetto a ottobre, con identiche variazioni sul mercato interno e quello estero. Rispetto a novembre 2014, invece, c’è un aumento dello 0,8% (+2,2% al netto dell’energia) nei dati corretti per gli effetti di calendario. Nella media degli ultimi tre mesi, l’indice cala dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti. Sulla flessione trimestrale pesa la dinamica negativa delle vendite di prodotti energetici, al netto dei quali il fatturato risulta, complessivamente, in lieve crescita (+0,1%). A novembre gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per l’energia (+0,6%) e per i beni di consumo (+0,3%), mentre registrano una flessione i beni strumentali (-3,7%) e i beni intermedi (-0,5%). A livello tendenziale l’Istat osserva come le variazioni positive più significative riguardano i settori della fabbricazione di mezzi di trasporto (+8,0%), della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (+6,1%) e delle attività estrattive (+5,5%). Le variazioni negative più marcate si rilevano nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-16,1%), nella fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-4,5%) e nell’industria del legno, carta e stampa (-2,5%).

Per quanto concerne le vendite  al dettaglio: a novembre 2015 aumentano dello 0,3% in valore rispetto a ottobre. Rispetto a novembre 2014 c’è un calo dello 0,1% (dati grezzi). Questa diminuzione è dovuta alla flessione della grande distribuzione (-0,5%), mentre sono in crescita le vendite dei piccoli negozi (+0,2%). Nella grande distribuzione il valore delle vendite diminuisce, in termini tendenziali, dello 0,3% per i prodotti alimentari e dello 0,8% per quelli non alimentari. In particolare, l’Istituto segnala come diminuiscano le vendite di ipermercati e supermercati (rispettivamente -2,5% e -0,6%) mentre aumentino quelle dei discount (+0,8%). Nelle imprese operanti su piccole superfici, le vendite diminuiscono dello 0,4% per i prodotti alimentari e aumentano dello 0,5% per quelli non alimentari. In generale, nel confronto con il 2014, il valore delle vendite cala dello 0,2% per i prodotti alimentari ed è invariato per quelli non alimentari. Nei primi undici mesi del 2015, il valore complessivo delle vendite vede un incremento tendenziale dello 0,8% con variazioni positive sia per gli alimentari sia per i non alimentari (rispettivamente +1,3% e +0,6%). Quanto all’indice in volume delle vendite, questo registra una variazione positiva rispetto a ottobre 2015 (+0,3%) e una variazione negativa rispetto a novembre 2014  (-1,0%).

 

 

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