Commercio, Confesercenti Trexenta: “Ben vengano sagre e feste ma basta ambulanti abusivi”

I commercianti chiedono maggiori controlli sul rispetto delle regole

BancarelleMercato

I commercianti della Trexenta insorgono contro gli abusivi. In piena estate, con il moltiplicarsi di sagre e appuntamenti a metà strada tra folclore e gastronomia, cresce il malumore di baristi e ristoratori (e dei tanti ambulanti in regola) contro gli irregolari che con la scusa della festa aperta a tutti vendono cibo e bibite senza battere uno scontrino. Spesso anche senza autorizzazioni. Negli ultimi cinque anni a Senorbì e nei paesi vicini si è fatta largo la tendenza a dare vita agli avvenimenti più disparati: feste, tornei e raduni quasi sempre accompagnati da improvvisate bancarelle che di fatto tolgono clienti alle attività regolari, quelle che pagano le tasse e hanno tutte le licenze alla vendita.
«Il problema dell’ abusivismo è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni, purtroppo il silenzio delle istituzioni agevola chi lavora in nero», dice Marcello Lonis, commerciante di Senorbì (dove è molto conosciuto anche per essere stato assessore e vicesindaco) che da anni attraversa piazze e strade della Trexenta con il suo banchetto per il commercio itinerante di prodotti ittici. «Da ex amministratore mi chiedo cosa si sta facendo per difendere chi paga le tasse», conclude.
Il paradosso è che i controlli vengono effettuati quasi esclusivamente nei confronti dei commercianti tradizionali e degli ambulanti con licenza. «Deve essere chiaro che non ce l’ abbiamo contro le feste o le sagre, siamo i primi a collaborare con associazioni e comitati che meritoriamente promuovono le feste paesane sacrificando il loro tempo. Ci va meno bene il proliferare, durante l’ intera estate o quasi, di mercatini o bancarelle improvvisate dove si somministrano cibi e bevande in barba a ogni regola», precisa Giusy Pia, titolare di una gastronomia e kebaberia nel centro di Senorbì.
Confesercenti prova a scendere in campo in difesa del commercio che rispetta le regole chiedendo alle istituzioni maggiori controlli e una vigilanza più stretta, soprattutto in occasione delle sagre e dei tantissimi eventi dell’ estate. «La concorrenza sleale ci danneggia, eppure sembra che non interessi a nessuno. In questo modo chi lavora onestamente è penalizzato due volte», sostiene Giuseppe Cara, originario di Gesico, gestore di un pub a Senorbì. Lo scontro tra regolari e abusivi coinvolge anche i produttori agricoli che, un po’ in tutta la Trexenta, vendono frutta e ortaggi coltivati direttamente nei loro campi. Da una parte ci sono quelli con partita Iva e licenza, dall’ altra parte quelli che hanno i prodotti freschi ma sono senza autorizzazioni. Severino Sirigu.

Tratto da “L’Unione Sarda”

 

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