“Esodati del commercio”, Fipac: “Chiediamo al governo più tutele. In migliaia senza attività commerciali né pensioni, è allarme povertà. Disponibili 342 milioni di euro del fondo”

Inviata una lettera al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Lavoratori autonomi senza tutele: sono “gli esodati del commercio”, lavoratrici e lavoratori che hanno cessato la propria attività, riconsegnando ogni autorizzazione o licenza alle autorità. Commercianti, obbligati dalla crisi a chiudere i battenti. “A questa categoria – spiega Massimo Vivoli presidente Fipac Confesercenti- fino all’introduzione delle Legge Fornero, spettava un indennizzo destinato alle aziende commerciali in crisi. Il meccanismo era semplice. L’indennizzo veniva erogato per un massimo di tre anni, fino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia: 60 anni per le donne e 65 per i colleghi uomini. Dal 2011, con la Legge 122/10, che ha introdotto le “finestre di scorrimento” (nuove decorrenze), l’indennizzo è stato prorogato per 18 mesi dal compimento dell’età di 60 anni per le donne e di 65 per gli uomini, per sostenere coloro che altrimenti sarebbero rimasti senza pensione né indennizzo e offrire dunque un sostegno economico diverso da quello previdenziale. Dal 2012 – continua il presidente della federazione pensionati di Confesercenti – la Legge Fornero ha inasprito i requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia, con il conseguente innalzamento dell’età pensionabile. Stando così le cose il rischio, che tocca principalmente le donne, è che l’accesso alla pensione, dovuto all’innalzamento dell’età, non sarà possibile prima del 2018-2019. Lasciando questa categoria di lavoratori senza alcun sostegno.
Chiediamo alle istituzioni di intervenire anche per questa categoria di “esodati” con il sostegno di specifiche disposizioni: deroga ai nuovi requisiti o prolungamento dell’indennizzo – conclude Vivoli – Il rischio imminente è che migliaia di lavoratrici e lavoratori si ritroveranno senza alcuna tutela economica, esodati appunto”. Una copertura che potrebbe arrivare dall’apposito fondo istituito presso la Gestione commercianti, finanziato dagli stessi operatori del settore con il versamento di un’aliquota aggiuntiva e che al momento conta un attivo di circa 342 milioni di euro.

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