Home Restaurant, la Camera approva la legge. Mazzi: “Bene la regolamentazione”

Il testo pone obblighi ai gestori e procedure igieniche da rispettare, pena pesanti sanzioni

home restaurant OTTLa Camera dei Deputati ha approvato il provvedimento di legge n. 3258, d’iniziativa del Deputato Nino Minardo, per disciplinare “l’attività di ristorazione in abitazione privata (home restaurant)”. Si tratta di una normativa finalizzata a regolamentare l’organizzazione di eventi enogastronomici all’interno di abitazioni private, prenotabili sul web.

Una disciplina legislativa che ha già suscitato vibrate proteste da parte dei detentori di queste piattaforme di prenotazioni. Il provvedimento è passato adesso al Senato per la conversione in Legge.

“La Confesercenti è stata la prima a sollevare l’esigenza di una regolamentazione – dice Rita Mazzi, Direttore Provinciale dell’Associazione di categoria di La Spezia- per un fenomeno che sta crescendo anche sul nostro territorio e che sta oggettivamente creando sleale ed abusiva concorrenza nei confronti dei regolari esercizi di somministrazione di alimenti e bevande.

Il provvedimento si propone di regolare un fenomeno recente, ad oggi privo di disciplina, espressione della cosiddetta sharing economy: privati cittadini, nell’ambito di un’attività non professionale, ricevono presso la propria abitazione ospiti con cui sono entrati in contatto attraverso piattaforme digitali, offrendo loro una cena, dietro pagamento effettuato, solitamente, mediante le stesse piattaforme digitali.”

In Italia il fenomeno, secondo l’indagine di Fiepet – Confesercenti, nel 2014 contava già 7 mila cuochi inattività con circa 37 mila eventi realizzati, con un incasso medio di 198 euro. Il testo approvato dalla Camera dei deputati pone degli obblighi in capo ai gestori delle piattaforme digitali attraverso cui avviene il contatto tra il cuoco operatore e l’utente finale.

Stabilisce che l’operatore cuoco debba svolgere questa attività in modo non professionale, fissando un limite annuo ai proventi di 5.000 euro. Fissa, inoltre, le caratteristiche che devono essere possedute dall’immobile in cui si esercita l’attività di ristorazione, nonché l’obbligo di rispettare talune procedure igieniche. Dispone, infine, alcune sanzioni che arrivano fino alla chiusura dell’esercizio per i soggetti che violano le norme.

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