Livorno, riaprire i fondi sfitti. Al via il progetto di rigenerazione urbana

Gli incentivi economici regionali andranno ai proprietari. L’ associazione: gli interessati possono scriverci, poi il bando

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Girando intorno a piazza Garibaldi i fondi sfitti e chiusi sono diversi. E uno degli obiettivi del progetto “Sicurezza Garibaldi” a sostegno del commercio parte proprio da qui: far riaprire quelle saracinesche abbassate. Come? Con un sostegno economico ai proprietari dei locali della zona per incentivarne il rilancio. «L’ affitto e più in generale una nuova vita di questi fondi sono importanti nel contesto del rilancio dell’ area: le saracinesche giù non fanno bene al commercio», premette Annalisa Coli, responsabile della comunicazione di Confesercenti. La sua riflessione fa da cornice ad un’ opportunità vera: un incentivo economico previsto dall’ associazione di categoria ai proprietari di questi fondi. Si tratta di un’ iniziativa che intende stimolare l’ imprenditoria, la progettualità e la produzione commerciale là dove, per esempio, mancano tutti i soldi per cominciare. «Una parte ancora da decidere del finanziamento regionale di 90mila euro che abbiamo ricevuto per questa sperimentazione per la rigenerazione sociale e urbana del quartiere Garibaldi andrà in questa direzione: chi della zona è interessato intanto può scriverci all’ indirizzo e-mail [email protected]», continua il direttore di Confesercenti, Alessandro Ciapini. «A stretto giro uscirà un bando ad hoc, in tutta trasparenza, per valutare le richieste pervenute dove chiariremo contributi e dettagli». Per luglio, poi, c’ è un’ idea in casa “Sociolab”, la società che si occupa del comparto animazione sociale e Pop-up, con una mano tesa sia verso i residenti che verso i commercianti della zona, allo scopo di organizzare eventi per condividere gli spazi e portare gente in piazza. «Abbiamo in mente per luglio – spiegano Lorenza Soldani e Cristian Pardossi di Sociolab – di organizzare un evento Pop-Up – supportato dalla Regione – per riaprire temporaneamente alcuni fondi sfitti, recuperati anche grazie ad un incentivo economico ai proprietari. I locali saranno concessi gratuitamente per l’evento ad artigiani, artisti o associazioni selezionati attraverso un bando specifico». A sottolineare l’ importanza di questa iniziativa è anche l’ assessore regionale alla Partecipazione e Sicurezza Vittorio Bugli che spiega il senso dei Pop-Up lab.
«E’ un modo nuovo per stimolare la nascita di idee e per far rivivere il quartiere. Io vengo da una famiglia di commercianti e dico che le saracinesche abbassate fanno male: se come Regione possiamo dare un contributo a chi ha una progettualità nuova, una start-up e magari ha bisogno di un aiuto economico per partire, noi lo facciamo. In questa direzione vanno gli eventi Pop up, laboratori di sperimentazione di nuove pratiche che lanciano una sfida allo svuotamento dei centri storici».

Tratto da Il Tirreno

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