Modena: cinque imprese ambulanti premiate per longevità lavorativa dall’A.N.V.A.

Un riconoscimento al lavoro, portato avanti, per alcuni, anche da quasi 70 anni

C’erano anche cinque aziende ambulanti modenesi a Roma, lo scorso fine settimana tra le premiate per la longevità dell’attività lavorativa. L’occasione, è stata quella dell’assemblea nazionale di ANVA – nel suo 70esimo anniversario dalla fondazione – la federazione che riunisce le imprese del commercio ambulante associate a Confesercenti. Un riconoscimento al lavoro, portato avanti in modo indefesso, per alcuni anche da quasi 70 anni: nei mercati settimanali, su vie e piazze di città e paesi. Oggi come allora, nonostante difficoltà d’ogni sorta passando per crisi dei consumi, fisco, burocrazia , sisma e alluvioni –  per quanto riguarda il caso emiliano e modenese in particolare – e direttiva Bolkestein (al centro del convegno dell’assemblea nazionale).

Ad ottenre il riconoscimento di imprese nella storia, consegnato dal presidente nazionale di ANVA, Maurizio Innocenti sono stati: Silvano Panini con l’attività di abbigliamento ed intimo, aperta nel 1950 poi ceduta al figlio; i fratelli Guaitoli – tra cui Alberto, attuale presidente di ANVA Modena – anch’essi al lavoro dal 1950 e attivi nel commercio di abbigliamento uomo/donna; Marco Traldi ambulante dal 1965, a tutt’oggi operativo con la vendita di filati per Aguglieria; Patrizia Vignudini, dal 1987 nei mercati della provincia con vendita di abbigliamento donna e Fabio Giusti che dal 1994 vende calzature.

“Una soddisfazione per me e per i miei colleghi – afferma Alberto Guaitoli – che premia anni di lavoro e di sacrifici in un mestiere, tra i più antichi al mondo, ma sempre foriero di soddisfazioni e volto ad innovarsi per restare al passo coi tempi, nonostante problemi e difficoltà.” E proprio in quest’ambito, tiene a sottolineare Guatioli, facendo sue le parole del presidente nazionale Innocenti, rientra la Bolkestein. “La politica deve mantenere le promesse fatte ed escludare subito il commercio su aree pubbliche dal campo d’applicazione della direttiva Bolkestein. In gioco c’è il destino di oltre 200mila famiglie.italiane di cui XXXX modenesi Nonostante le difficoltà, il commercio ambulante è infatti ancora uno dei principali pilastri della distribuzione italiana. Purtroppo però, il comparto vive una crisi gravissima. A pesare intollerabilmente sugli operatori sono in primo luogo le incertezze legate alla vicenda Bolkestein. In 10 anni, il valore delle nostre imprese si è più che dimezzato, gli investimenti crollati, i mercati sempre più accerchiati da abusivi ed incuria. Gli effetti della Bolkestein erano stati in parte disattivati dall’Intesa in sede di Conferenza Stato Regioni stabilita nel 2012, una soluzione equilibrata che tutelava l’interesse delle imprese esistenti. Purtroppo, però, l’Intesa è stata di fatto cancellata dalla proroga dei termini, varata nel 2016 e riconfermata nel 2017. Un provvedimento che vanifica il lavoro di Enti locali, congela il rinnovo delle concessioni, e relega il commercio su aree pubbliche a lavoro ‘socialmente utile’, stabilendo che le concessioni potranno essere rinnovate solo a chi le abbia utilizzate nell’ultimo biennio quale unica fonte di reddito. E limitando persino il numero di posteggi assegnabili ad un medesimo soggetto. Per questo, chiediamo al nuovo Parlamento e al prossimo esecutivo una svolta: venga cancellata subito la proroga che smantella l’Intesa, e si proceda – entro il 2020 – ad una nuova legge di riordino del settore” , conclude Guaitoli.

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