8 Marzo: Confesercenti-SWG, la mimosa resiste, la festa meno

Crispino: “Per le donne poco da festeggiare: 2 su 10 vittime di discriminazione di genere”

La tradizione della mimosa? Resiste, forse anche meglio della stessa Festa della Donna. Dopo un San Valentino positivo per il mercato dei fiori, gli operatori hanno buone speranze anche per l’8 marzo: con l’occasione, infatti, dovrebbero essere regalati quasi 14 milioni di ramoscelli di mimosa, un dato in leggero aumento (circa il 5% in più) sullo scorso anno. La celebrazione in sé, invece, continua a perdere appeal: per una donna su due (il 51%) è una festa commerciale priva di valore, mentre solo il 35% – lo scorso anno era il 39% – ritiene che sia un evento utile al dibattito sulle disparità di genere. E c’è anche un 8% che assegna alla festa un valore del tutto negativo.

È quanto emerge da un sondaggio condotto su un campione di donne da SWG per Confesercenti.

A pesare sull’appeal della festa è proprio la consapevolezza delle forti disparità ancora esistenti tra uomini e donne. Il 22% delle intervistate denuncia di essere stata, nell’ultimo anno, vittima di discriminazioni di genere, mentre il 62% ritiene che le donne non siano sufficientemente rappresentante nel panorama politico ed istituzionale. Un problema riconosciuto solo parzialmente dagli uomini: tra questi, ben il 43% giudica sufficiente la rappresentanza femminile.

Anche sulla mimosa, però, l’opinione si divide: il 23% delle intervistate non la gradisce in dono, mentre per il restante 35% (in crescita sul 31% dello scorso anno) è un regalo apprezzato. La maggior parte lo accetta con indifferenza (43%). Molto dipende dalla persona da cui proviene il dono: il 34% vorrebbe infatti riceverla solo dal partner, mentre il 15% dai familiari. Seguono le amicizie più strette (14%), l’ambiente di lavoro (6%) e da altre donne (6%). Ma c’è anche un 17% che gradisce sempre la mimosa, da chiunque provenga.

“La giornata internazionale della donna è una occasione per fare qualche bilancio: e purtroppo non è positivo. Per le donne c’è ancora poco da festeggiare, come testimonia il 22% che denuncia di essere stata vittima di discriminazioni solo negli ultimi 12 mesi”, commenta Anna Maria Crispino, Presidente di Impresa Donna, l’associazione che riunisce le imprenditrici di Confesercenti. “Alcuni passi avanti verso la parità di diritti sono stati fatti, ma c’è ancora molta strada da fare. Le donne nel mondo del lavoro e del fare impresa rappresentano un ricco potenziale, sempre più qualificato, per il nostro Paese. Chi governa deve mettere l’occupazione e l’impresa femminile tra le priorità: noi abbiamo sostenuto, e continueremo a farlo con il massimo impegno, le nostre imprenditrici con tutto il supporto e l’assistenza tecnica necessaria, dalla nascita e durante il loro percorso di crescita. Ma occorre investire maggiori risorse, a partire dalle politiche di conciliazione vita-lavoro”.

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