Confesercenti scrive a Decaro: “Esentare le imprese inattive da occupazione suolo pubblico”

Una situazione inaccettabile, da risolvere urgentemente

Nonostante siano chiusi per decreto e quindi inattivi, allo stato attuale i pubblici esercizi e gli operatori del commercio ambulante devono ancora pagare per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, di cui non possono usufruire. Una situazione inaccettabile, da risolvere urgentemente, con un provvedimento da parte dei comuni che riduca gli importi in relazione al periodo di mancata utilizzazione e rimandi le scadenze dei versamenti.

Così Confesercenti, in una lettera indirizzata al Presidente di ANCI Antonio Decaro per chiedere un intervento sui Comuni.

La riduzione – si legge nella lettera – sarebbe un provvedimento equo e responsabile: “Il Governo ha previsto, fino alla data del 25 marzo, la chiusura dei mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Sono sospese, altresì, le attività dei servizi di ristorazione, fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Tuttavia, non abbiamo notizia di provvedimenti che intervengano sul tema dei versamenti relativi all’occupazione del suolo pubblico da parte degli operatori delle categorie interessate, le cui attività sono state chiuse o sospese”.

Necessario, scrive Confesercenti, anche differire i versamenti. “Le scadenze per il pagamento della tassa (TOSAP) o del canone (COSAP) per l’occupazione di spazi ed aree pubblici devono essere prorogate a date successive alla fine dell’emergenza, come d’altronde il Governo sta prevedendo per il pagamento dei tributi erariali statali e di quanto dovuto per la contribuzione previdenziale ed assistenziale”.

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