Coronavirus: Confesercenti Modena e Decreto Cura Italia, ancora molto da fare per le imprese

“Oltre 70%  aziende tra quelle che hanno affidato libri paga a Confesercenti – dice Rossi – ha già attivato ammortizzatori sociali”

“Ci saremmo aspettati un approccio più mirato e misure più incisive – commenta Mauro Rossi, Presidente Provinciale Confesercenti Modena, intervenendo in merito al Decreto Cura Italia e alle misure previste dal Presidente del Consiglio – Tuttavia si tratta di punto di partenza importante per fare di più e per dare le prime risposte all’emergenza causata dal Coronavirus, che è non solo sanitaria, ma anche economica e sociale”.

Nello specifico gli interventi a pioggia previsti nel Decreto rischiano di essere poco efficaci e poco equi, anche sul fronte del fisco: i troppi mini rinvii previsti non sono sufficienti, occorre dare più tempo alle imprese con una moratoria delle scadenze più ampia e inclusiva.

Gli indennizzi previsti per le imprese del terziario sono di corto respiro: l’indennità di 600 euro prevista per autonomi e professionisti è decisamente insufficiente.

Lo stesso problema si rileva per l’accesso al regime di sospensione delle scadenze fiscali: la soglia massima di 2 milioni di euro di ricavi taglia fuori realtà come i gestori degli impianti di carburanti, attività cioè che sono caratterizzate da un volume di vendite molto alto, ma da margini molto stretti.

Anche il credito d’imposta sulle locazioni commerciali così è poco funzionale: è necessario aumentarne il valore per arrivare a compensare completamente, almeno per i mesi di forzata attività, l’intero importo del canone di locazione. Questo provvedimento deve inoltre essere esteso anche alle affittanze di azienda e al turismo, settore che ha visto azzerare i fatturati di tutti gli operatori.

Vanno poi previste misure specifiche per le attività che sono state costrette alla chiusura dai vari provvedimenti: ad esempio i negozi del settore moda e i pubblici esercizi come bar e ristoranti, ma anche per gli operatori del settore dell’ambulantato.

Sono invece apprezzabili nel Decreto gli interventi sul lavoro, anche se le disponibilità potrebbero non essere sufficienti. Importanti passi in avanti registriamo invece sul credito alle imprese, dalle misure sul Fondo Centrale di Garanzia a quelle sulla moratoria dei prestiti per Piccole e Medie imprese e microimprese.

“Ci rendiamo conto che non tutto è possibile e che lo sforzo è stato importante – prosegue Rossi – però deve essere chiaro che le piccole e medie imprese del commercio e del terziario, soprattutto nel nostro territorio, senza adeguati sostegni rischiano di non alzare la serranda dopo lo stop. Significativo il dato che oltre il 70% delle aziende tra quelle che hanno affidato i libri paga a Confesercenti ha già attivato gli ammortizzatori sociali”.

Chiediamo poi che nell’immediato siano messe in campo ulteriori misure per dare più liquidità alle imprese.

“Di fondamentale importanza – conclude Rossi – pensare già da ora al successivo provvedimento di aprile, in cui dovranno essere messe in gioco significative risorse per rimettere in condizioni le piccole e medie imprese del commercio, dei servizi e del turismo – una volta passata l’ emergenza – di riaprire velocemente, per tornare a investire e non perdere posti di lavoro”.

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