Confesercenti E.R.: arriva la TARI. Rischio stangata sulle imprese

L’Associazione:” E’ indispensabile affrontare il problema con urgenza e stanziare risorse utili a non mettere in difficoltà il sistema delle imprese”

“L’approvazione dei Piani economico-finanziari (PEF) da parte dei Comuni rischia di far arrivare sulle imprese emiliano-romagnole, che hanno visto cali consistenti del fatturato a causa del COVID-19, una vera e propria stangata.” È quanto denunciato da Confesercenti Emilia Romagna, dopo un’analisi sulle proprie imprese associate. “In questi giorni, infatti – continua la nota – stanno arrivando alle imprese le bollette con le richieste di pagamento della TARI per il 2020 con i relativi conteggi e per le imprese che hanno ridotto l’attività o chiuso i battenti per mancanza di clientela, come ad esempio gli alberghi, non sono previsti riduzioni di tariffa nonostante non vi sia stata produzione di rifiuti o un volume di rifiuti molto ridotto. Il Decreto Rilancio ha stanziato 3 milioni di euro per le amministrazioni comunali, per l’esercizio delle funzioni fondamentali come la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, e molti Comuni della Regione li ha utilizzati e li utilizzerà anche per prevedere sconti di tariffa per le imprese che sono state chiuse durante il lockdown per decreto, il problema, però, riguarda anche tutte le altre imprese, in particolare nel turismo, chiuse nei fatti per totale mancanza di clientela. A questo si aggiunge, inoltre, che lo sconto che viene applicato alle imprese chiuse per decreto, viene applicato solo sulla parte variabile della tariffa, che mediamente vale il 20% del costo totale e non sulla parte fissa e, quindi, la riduzione spesso è di modesta entità.”

Il totale del PEF emiliano romagnolo dei rifiuti ammonta a circa 750 milioni di euro e il 40% del costo è a carico delle utenze non domestiche. ATERSIR ha già stimato una perdita di circa 100 milioni di euro per il 2020, dovuti a insoluti e riduzioni delle tariffe “tuttavia – conclude Confesercenti – è impensabile che questo costo venga attribuito alle imprese, già stremate dall’emergenza e che non hanno visto una diminuzione dei costi proporzionale alla diminuzione dei ricavi. L’applicazione delle tariffe piene in materia di TARI si trasformerebbe in un’ennesima stangata, in particolare per il mondo del commercio, della ristorazione e del turismo. È pertanto indispensabile che a livello nazionale, regionale e locale, si affronti il problema con urgenza e si stanzino risorse utili a non mettere in difficoltà i servizi pubblici locali e il sistema delle imprese”.

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