Regole nuove per il green pass, Confesercenti Campania: “Peso ingiusto sulle imprese, incassi molto a rilento”

Confesercenti Campania, saldi dal 5 gennaio: in diminuzione la spesa pro capite, introiti previsti per 400 milioni di euro

Il Presidente Schiavo: “Il controllo non dovrebbe toccare alle nostre attività, l’80% di potenziali consumatori non spende, il Governo trovi altre soluzioni”

Il primo giorno di applicazione delle nuove regole del Green Pass ha inficiato nuovamente l’economia delle attività commerciali. E’ quanto ha evinto Confesercenti Campania dopo uno screening con le migliaia di aziende iscritte.

«Gli effetti sono negativi – commenta Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno – innanzitutto perché c’è stata una ulteriore contrazione degli incassi, già esigui e ridotti, nonostante la stagione dei saldi, anch’essa al di sotto delle attese. Ancora una volta gli imprenditori sono costretti a sopportare un peso che non dovrebbe competere loro, il controllo del Super Green Pass. Noi di Confesercenti abbiamo inviato a tutte le nostre imprese una informativa dove vengono illustrate con precisione le attività per le quali è obbligatorio il Green Pass per accogliere i consumatori. Anche se il controllo va fatto a campione sui clienti, la perdita di tempo e il rallentamento dello shopping è evidente. Siamo per il rispetto delle regole, e non a caso abbiamo ribadito ai nostri iscritti e alle imprese associate di continuare a rispettare le prescrizioni anti-Covid, dal il distanziamento sociale all’obbligo di mascherina e alla sanificazione. Tuttavia il controllo dovrebbe spettare alle forze dell’ordine e non ai nostri esercenti».

La diminuzione degli incassi è stata evidente sin dalle prime ore e continua anche oggi. «La prima non è stata affatto una giornata di pienone e il trend prosegue anche oggi – avverte Schiavo -, non dimenticando che il 51% di persone sono ancora chiuse in casa a causa del Covid o per l’isolamento fiduciario e il 31% non vengono incoraggiate a spendere perché lavorano in smart working. E’ una grande fetta di potenziali consumatori che non fanno girare l’economia. Il 2022 è iniziato molto male, dal Governo attendiamo soluzioni meno penalizzanti per le attività commerciali e sostegni adeguati».

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