La crisi in Ucraina preoccupa. Assopanificatori Confesercenti Modena: “Prezzi delle materie prime troppo alti, così diventa difficile lavorare”

L’Associazione: “Servono interventi immediati per scongiurare una crisi senza precedenti per molte attività”

Un eventuale conflitto armato in Ucraina potrebbe creare danni alla logistica e bloccare le spedizioni di grano e materie prime dai porti del Mar Nero, causando un crollo delle disponibilità sui mercati mondiali e italiani dove a rimetterci sarebbero in primis i forni

I fornai modenesi alle prese con l’ennesimo problema per la categoria, la crisi tra Ucraina e Russia. Infatti, siccome gran parte della produzione di grano arriva proprio dall’Ucraina, paese strategico per quanto riguarda la produzione di materie prime (settimo posto nel mondo per i 25 milioni di grano tenero prodotti), se continua la crisi con la Russia, tutto questo potrebbe avere ricadute pesanti sull’economia italiana, in particolare proprio nei negozi di prossimità come, appunto, i forni. Basti pensare che l’Italia importa ben il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e solo nel 2021 ha importato oltre 120 milioni di chili di grano dall’Ucraina e circa 100 milioni di chili di grano dalla Russia.

Un problema non indifferente che preoccupa molto i fornai modenesi, già alle prese con altre problematiche come il caro energia: “E’ un colpo durissimo per la categoria – afferma Assopanificatori Confesercenti Modena – già colpita dalla pandemia che adesso deve fare i conti anche con il caro energia: rincari di oltre il 50% per il gasolio, aumento dei costi per la produzione di grano che si sono scaricati a valle sulle farine. Senza contare gli aumenti di elettricità e gas, se prima un forno spendeva tra i 1.200 ed i 2.000 € al mese, oggi se ne spendono almeno il doppio”.

“Dopo due anni di pandemia in cui i panifici sono sempre stati aperti e anche a Modena non hanno mai chiuso, ora la situazione è completamente cambiata. Alla variante Omicron che ha desertificato le strade, si sono aggiunti lo smart working negli uffici, la didattica a distanza e il caro energia che hanno ulteriormente fatto crollare le vendite di pane, pizze e focacce. Inoltre, se si continua così, oltre ad avere il pane a giorni alterni, i panificatori si troveranno costretti a lavorare a lume di candela per risparmiare sul caro energia. Servono interventi immediati – conclude Assopanificatori – per scongiurare una crisi senza precedenti per molte attività”.

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