Fiarc Confesercenti Lombardia: il grido d’aiuto degli agenti di commercio davanti al caro benzina

Una categoria che ha l’ufficio nella propria autovettura, il rifornimento di carburante da autotrazione rappresenta la voce di costo più incidente e queste impennate dei prezzi rischiano di piegare il comparto costituito da oltre 225 mila professionisti

Una categoria che ha l’ufficio nella propria autovettura: si possono definire così gli agenti di commercio i quali si trovano a percorrere migliaia di chilometri per svolgere la loro attività.

Loro, esattamente come benzinai, autotrasportatori, tassisti, NCC, sono tra le fasce più colpite dalla disastrosa situazione che sta avvenendo nel nostro Paese a causa dei rincari di benzina e diesel: e non possono fare a meno del veicolo per lavorare! Per agenti e rappresentanti di commercio il rifornimento di carburante da autotrazione rappresenta la voce di costo più incidente e queste impennate dei prezzi rischiano di piegare il comparto costituito da oltre 225 mila professionisti capaci di intermediari oltre il 70% del PIL Nazionale.

Oltre agli aumenti già previsti sulle bollette di luce e gas, sta diventando sempre più rilevante e prioritario il problema relativo al gravoso aumento del costo della benzina e del diesel. Gli agenti, che non possono esimersi dall’utilizzo dell’auto, si trovano inginocchiati davanti a questa situazione che comporta i loro margini ad essere sempre più ridotti. Il loro obiettivo è la sopravvivenza che può avvenire solo non perdendo clienti le cui attività sono state compromesse dalla pandemia e cercando di acquisirne di nuovi grazie all’applicazione di tariffe competitive rispetto ad altri “colleghi” del settore.

Dopo la pandemia, ora la guerra in Ucraina, una tragedia il cui aspetto socio-culturale-umanitario ha la prevalenza, rischia di stremare un comparto fondamentale per l’economia nazionale. Per far fronte a questa drammatica prospettiva, FIARC Confesercenti si unisce alle richieste avanzate già da altre federazioni, tra cui FAIB Confesercenti, al Governo. Accise ed IVA compongono la parte maggioritaria del prezzo dei carburanti: lo Stato deve intervenire calmierando il loro peso. Sono necessarie misure concrete e rapide affinché si riescano a salvaguardare interi comparti dell’economia italiana.

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