Abruzzo, mercato storico di Sulmona: un’opportunità unica per lo sviluppo della città e di tutto il territorio

Confesercenti: da sette mesi aspettiamo una risposta o un segnale dal sindaco per la revisione del regolamento sul commercio su aree pubbliche

Sono passati ben sette mesi dalla lettera al Sindaco del 12/09/2018, Prot. N. 75/SU/18, con la quale la Confesercenti del Centro Abruzzo chiedeva la revisione urgente del Regolamento comunale sul commercio su aree pubbliche e il recepimento del Testo Unico e della Norma sui Mercati e Fiere di valenza storica approvati dalla Regione Abruzzo. Ma da allora nessuna convocazione è mai arrivata.  Per la Confesercenti, questa norma è una vera e propria opportunità per i comuni che intendono rivitalizzare l’economica locale e rigenerare il tessuto urbano. La Regione Abruzzo, dotandosi di uno strumento con il quale è più facile stabilire i requisiti e le modalità ai fini dell’individuazione dei mercati di valenza storica o di particolare pregio, offre ai comuni la possibilità di riqualificare le proprie attività economiche. La Confesercenti ci tiene a far notare al Sindaco e agli Amministratori della Città che la norma sui Mercati stortici è stata generata proprio da una proposta partita da Sulmona, voluta fortemente dagli imprenditori e dai dirigenti dell’Associazione di categoria che da anni sostengono la necessità del riconoscimento “storico” del Mercato che si svolge da 784 anni in una delle piazze più belle d’Italia, Piazza Garibaldi, appunto. Una proposta generata dall’analisi di dati storici che indicano l’anno 1234 quale riferimento dell’istituzione del mercato e delle fiere di Sulmona, da parte dell’Imperatore Federico II. Non si comprende questo disinteresse del Palazzo San Francesco per una opportunità che potrebbe coniugare il commercio, il turismo e lo sviluppo economico della Città. Eppure il Consiglio Regionale ha approvato, in piena estate 2018, la Legge Regionale 31/07/2018, N. 23, Testo unico in materia di commercio, pubblicata sul BURA Speciale N. 77 del 13 Agosto 2018, e la Legge Regionale N. 30 “Modifiche alla legge regionale 9 luglio 2016, n. 20 e ulteriori disposizioni”, pubblicata sul BURA Speciale N. 81 del 24/08/2018, che riconosce i Mercati e le Fiere di valenza storica o di particolare pregio su aree pubbliche. Si tratta di due atti di notevole importanza che incidono in modo significativo sugli atti e regolamenti di cui i comuni si sono dotati.

La Confesercenti del Centro Abruzzo fa notare come la Legge Regionale pubblicata sul BURA (da pagina 30) prevede i “Mercati a valenza storica”, in cui l’attività mercatale è svolta da almeno 50 anni, i “Mercati a valenza storica di tradizione” che abbiano origine attestata e documentabile risalente ad almeno 100 anni prima, i “Mercati di particolare pregio” in cui l’attività commerciale è svolta da almeno 30 anni e che vantino particolare pregio per la tipicità o sul fronte turistico ricettivo. Siamo in presenza di una Legge che, oltre a riconoscere il particolare pregio dell’attività, restituisce dignità a tutti gli operatori e conferisce alle Amministrazioni locali la possibilità di qualificare o riqualificare il proprio tessuto economico. Però, per rendere operativa questa norna, il Consiglio Comunale deve procedere alla revisione del Regolamento dei Mercati e delle Fiere su spazi e aree pubbliche coinvolgendo, come da leggi vigenti, le Organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative delle imprese del settore di riferimento.

La Confesercenti sottolinea che non si agevola lo sviluppo armonico del territorio se i tempi amministrativi sono così lunghi e se Sindaco e Assessori non si degnano neanche di rispondere dopo mesi e mesi dalla proposta di Confesercenti per un tavolo di confronto operativo. Il disinteresse amministrativo, purtroppo, fa sì che Piazza Garibaldi perda attrattività per gli operatori, soprattutto in riferimento al Mercato del mercoledì e, soprattutto, per i cittadini che gradirebbero una riqualificazione funzionale dell’area mercatale. Per l’Associazione, è urgente discutere e trovare soluzioni ad una componente economica e produttiva che potrebbe generare ricchezza anche agli operatori a posto fisso, se si agevolasse il rinnovamento e l’introduzione di correttivi all’attuale gestione delle attività ambulanti.

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