Aigo Confesercenti Parma: settore extralberghiero, la nuova legge regionale così non va!

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La Presiedente Pitzus: “Continueremo a chiedere una riforma seria e condivisa che aggiorni la legge 16, ormai superata da vent’anni di cambiamenti nel mercato turistico”

A seguito dell’approvazione in Consiglio Regionale della nuova legge riguardante gli affitti brevi e le case vacanze gestite in forma imprenditoriale, AIGO Confesercenti Parma esprime la necessità di rivedere alcuni punti critici del provvedimento per garantire stabilità al settore turistico. Nonostante la partecipazione attiva ai tavoli di confronto e l’intervento diretto della presidente AIGO Confesercenti Parma, Rafaela Pitzus, in Commissione Regionale, l’Associazione rileva che ben poco delle principali proposte di modifica e delle richieste di chiarimento sui singoli articoli è stato recepito nel testo finale e il provvedimento che incide sul comparto è stato approvato dalla sola maggioranza.

“Il nostro comparto – commenta Rafaela Pitzus – rappresenta ormai oltre il 30% dei pernottamenti nella nostra Regione. Molti piccoli proprietari usano gli affitti brevi per integrare il reddito o valorizzare i propri immobili, non per scopi speculativi. Purtroppo, questa legge appare debole e confusa: non tutela i piccoli gestori e introduce vincoli che limitano la proprietà privata, esponendoli a possibili decisioni Comunali. Continueremo a chiedere una riforma seria e condivisa che aggiorni la legge 16, ormai superata da vent’anni di cambiamenti nel mercato turistico”. “Riconosciamo l’esigenza di una regolamentazione – continua Stefano Cantoni, coordinatore AIGO Confesercenti Parma -, ma siamo preoccupati per una norma che si sovrappone a quelle nazionali e introduce una discrezionalità troppo ampia per i singoli Comuni. Il rischio concreto è quello di una frammentazione normativa che generi incertezza tra gli operatori e costi aggiuntivi a carico delle famiglie e delle imprese di servizio. Serve una riforma che sia un supporto reale all’industria turistica, della quale siamo parte integrante”.

I punti critici sono stati individuati nella mancata riforma organica, poiché non è stata colta l’occasione per riformare la vecchia legge regionale 16 del 2004, nel rischio di blocchi amministrativi, dal momento che la discrezionalità lasciata ai Comuni potrebbe ostacolare l’avvio di nuove attività imprenditoriali nel settore e discriminare attività confinanti in area vasta. Infine, regole diverse da città a città portano incertezza per il cittadino, creano caos e non offrono soluzioni concrete nemmeno al problema abitativo, gravato da ben altre problematiche. L’Associazione auspica che si possa riaprire un canale di dialogo costruttivo per correggere un provvedimento che, allo stato attuale, rischia di alimentare instabilità e malcontento in un settore vitale per l’economia locale.

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