Assemblea Annuale Confesercenti Modena 2025: “Confronto sul futuro delle piccole imprese”

Assemblea

Il Presidente Rossi: “Le piccole imprese sono molto più di attività economiche: sono presìdi di prossimità, luoghi di comunità e socialità”

L’Assemblea annuale di Confesercenti Modena, dopo il saluto del Sindaco di Modena Massimo Mezzetti, ha posto al centro del dibattito il futuro dell’economia urbana, a partire dal titolo: “E se si spengono le insegne delle piccole imprese?”

L’incontro è stata l’occasione per confrontarsi su come salvaguardare il tessuto economico e l’identità delle nostre città: botteghe, servizi, saperi e relazioni. Ospiti dell’Assemblea Annuale il Presidente Nazionale di Confesercenti, Nico Gronchi e il Presidente Confesercenti Emilia-Romagna, Dario Domenichini.

Ad introdurre l’assemblea, l’intervento del Presidente Provinciale Confesercenti Modena Mauro Rossi: “Le piccole imprese sono molto più di attività economiche: sono presìdi di prossimità, luoghi di comunità e socialità. Dietro ogni insegna c’è una storia, una competenza, un volto che ci conosce per nome, una relazione che non si compra online. E quando le luci di queste attività si spengono, non perdiamo solo un servizio: perdiamo vitalità sociale, sicurezza urbana, lavoro e gettito fiscale, memoria condivisa. Per questo sono urgenti interventi e investimenti come quello nella formazione, per dare futuro ai mestieri e attrarre nuove generazioni. Dobbiamo inoltre accompagnare l’innovazione, semplificare la burocrazia, calmierare gli affitti commerciali, valorizzare il sapere locale come patrimonio condiviso. Si deve educare al consumo consapevole, restituire centralità ai luoghi di relazione, sostenere chi ogni giorno tiene accesa la luce della prossimità. Difendere le piccole imprese locali è un atto di resistenza civile. È un gesto di cura verso il nostro territorio, la nostra storia, il nostro futuro.”

“Il tema più importante che oggi stiamo affrontando – ha dichiarato il Presidente Nazionale di Confesercenti Nico Gronchi – è legato alla capacità di un territorio come il nostro – città, luoghi della vita quotidiana – di guardare al futuro. Per farlo occorre rimettere al centro lo sviluppo del territorio. Abbiamo oggi in Italia oltre 500 distretti urbani del commercio, cioè luoghi, strutture e sistemi che mettono insieme le imprese e guardano allo sviluppo del territorio. Abbiamo chiesto al Gioverno un fondo ad hoc che utilizzi una parte delle risorse della Web Tax, che in questo momento in Italia vale quasi 230 milioni, da utilizzare proprio per la rigenerazione urbana, con una chiave molto legata ai territori. Il nuovo modello che può andare avanti ed evolvere, rispetto all’economia di prossimità, è quello di dimensione europea. Si può fare con adeguate risorse, idee e voglia di fare da parte dei territori.”

“A tutti i livelli si continua a sostenere l’importanza anche sociale, oltre che economica, del commercio di vicinato, affermazioni a cui però non seguono politiche di sostegno coerenti. Il risultato è che si rischia la chiusura di tante imprese, strette fra una concorrenza spietata e spesso sleale dell’online e crescenti costi aziendali, e un degrado crescente dei nostri centri storici. Confesercenti si batte da tempo per un piano straordinario di sostegno e sviluppo del commercio di prossimità con al centro la piccola impresa, ricchezza autentica dei nostri territori” ha affermato Dario Domenichini, Presidente Confesercenti ER.

Ad approfondimento dei temi posti è stata presentata la relazione “Terziario di prossimità: fattori evolutivi e prospettive future”, a cura di Elisa Martinelli, docente di Economia e Gestione delle Imprese c/o il Dipartimento di Economia Marco Biagi di Unimore, che è così intervenuta: “Il Terziario di prossimità sta affrontando sfide epocali che vanno sostenute con modalità innovative. Il contesto macroeconomico, la crescente concorrenza, l’effetto disruptive dell’evoluzione tecnologica e del digitale, i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori impongono un cambio di paradigma. Dalla gestione della transazione si deve passare alla cura della relazione, mettendo al centro il cliente e l’esperienza di servizi. Offerte di qualità, percepite come “uniche”; prodotti attenti alla salute, free-from, tracciabili, sostenibili; tecnologia per ottimizzare la gestione così da dedicarsi a creare esperienze esclusive e originali; competenze digitali e formazione continua, sono i binari su cui muoversi per ottenere una crescita sostenibile e profittevole.”

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