Assoturismo Roma: Fase 2, per il Turismo serve unione e strategie comuni

Per Daniele Brocchi, coordinatore di Assoturismo Roma e Lazio, ma anche membro del cda del Convention Bureau della Capitale, non ci sono dubbi: “ quando saremo ai nastri di partenza sarà una vera e propria gara a livello europeo per far ripartire la macchina del turismo, serviranno strategie comuni e piani di promozione di alto profilo”.

Assoturismo cerca di giocare d’anticipo anche se per questo comparto i tempi saranno lunghi. Ogni paese metterà in campo strumenti fortissimi per far ripartire il turismo e rubare fette di mercato agli altri competitor. Proprio adesso vanno redatti piani di sviluppo per la promozione e per mettere in condizioni le imprese di questo settore di ripartire con sprint.

Assoturismo Roma e Lazio butta giù alcuni punti che potrebbero essere presi in analisi.

1- Prevedere dei fondi pubblici cosiddetti “incentivi di destinazione” che potrebbero servire ad attrarre investitori nel settore della meeting industry, settore che era in forte crescita nel nostro paese e che sappiamo con una capacità di spesa tre volte quella del turismo leisure.

2- Ridurre la pressione fiscale per alcuni settori del turismo come i ristoranti e gli alberghi;

3- Rivedere (per la città di Roma) le tariffe della tassa di soggiorno, troppo alte rispetto alle altre capitali;

4- Risolvere i problemi dell’occupazione di suolo pubblico per la ristorazione;

5- Maggiore fruibilità dei beni culturali, con promozioni speciali e organizzazione di eventi all’interno degli stessi;

6- Organizzazione di eventi di alto livello, sportivo, musicale e artistico;

Sono solo alcune delle proposte di Assoturismo Roma e Lazio. Continua Brocchi: “ serve oculatezza e responsabilità anche da parte dei grandi gestori di strutture turistiche, congressuali e culturali, revisione dei prezzi per un periodo di transizione e sinergia per la creazione di grandi pacchetti regionali e nazionali”.

Assoturismo aspetta la fase 2 chiedendo alla regione, al comune e soprattutto al governo di fare presto perché alcuni paesi, compresa la Spagna dove il virus è arrivato in ritardo rispetto a noi, stanno già ripartendo.

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