Brexit, urne aperte in Gran Bretagna per storico referendum su Ue

Registrati 46,5 milioni di elettori, un record. Padoan: Italia rischia poco, ma l’Unione va rilanciata

Milioni di britannici hanno cominciato a votare per un referendum che potrebbe allontanare la Gran Bretagna dall’Unione europea e provocare l’emergenza più grave nel 60 anni di storia della Ue. Al termine di una campagna lacerante, dai toni durissimi, i pronostici sull’esito del voto sono estremamente incerti.Per votare oggi sono registrati 46,5 milioni di elettori, un numero record, che dovranno decide del futuro dei Londra tra i Ventotto. La scheda referendaria reca il quesito: “”Il Regno unito deve continuare a essere un membro dell’Unione europea o lasciare l’Unione europea?””. Gli elettori potranno scegliere tra due risposte: Restare (“”Remain””) un membro dell’Unione europea, lasciare (“”Leave””) l’Unione europea.I seggi saranno aperti dalle 7 alle 22 locali, (dalle 8 alle 23 italiane) e lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura in 382 centri in tutto il Paese, compresa Gibilterra. Non ci saranno exit poll ufficiali, tuttavia alcuni hedge funds e banche hanno commissionato exit poll privati che consentiranno loro di operare

sui mercati mentre il voto è ancora in corso.I 382 centri dichiareranno i risultati indipendentemente nel corso della nottata. I primi due, Sunderland nel nordest dell’Inghilterra e Wandsworth a Londra, dovrebbero dichiarare attorno alle mezzanotte e mezza locale, l’1,30 di notte in Italia. La prima ondata importante di risultati è attesa attorno alle due, le tre in Italia, ma è possibile che si debba aspettare almeno fino alle cinque di domattina per avere un quadro chiaro del risultato.L’affluenza dovrebbe essere dichiarata prima e dovrebbe dare una indicazione del risultato: in caso di affluenza elevata si ipotizza una vittoria del “”Remain””.Ieri due sondaggi via internet

segnalavano che il campo Leave è avanti di uno o due punti percentuali, un margine inferiore a quello di errore. Ma in un sondaggio telefonico il “”Remain”” è risultato nettamente avanti, al 48% contro il 42% del “”Leave””, secondo le rilevazioni di ComRes per il Daily Mail e ITV News.Le banche hanno rafforzato i desk di trading in vista di una giornata frenetica sui mercati, mentre le banche centrali hanno preannunciato di essere pronte a intervenire.

Dallo scenario incerto che seguirebbe una Brexit “l’ Italia non deve temere effetti specifici. Gli effetti negativi sarebbero anzi prevalentemente concentrati Oltremanica. Tuttavia la nostra economia subirebbe conseguenze analoghe a quelle diffuse in tutta l’ Unione europea e non dobbiamo nasconderci che l’ incertezza tende a penalizzare i Paesi che presentano fragilità strutturali” come il nostro. Lo scrive il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in una lettera inviata al ‘Foglio’ in cui evidenzia le tre conseguenze che comunque sono da attendersi a seguito del referendum che oggi si tiene nel Regno Unito: rischio di emulazione, incertezza sui mercati e rallentamento dell’economia per via dell’indebolimento delle attese sul futuro dell’Unione.

“Il governo italiano – aggiunge – è convinto che la reazione migliore alla crisi dell’Unione europea consista in uno sforzo di maggiore integrazione. In particolare, siamo convinti che sia indispensabile mettere in cima all’ agenda dell’ Unione il rilancio della crescita economica e dell’ occupazione. Tre, secondo Padoan, “le leve concrete di intervento per conseguire questo risultato: stimolo agli investimenti anche attraverso un potenziamento del Piano Juncker; rafforzamento del mercato unico, con un impegno specifico sul fronte dell’ innovazione; infine un meccanismo di assicurazione contro la disoccupazione ciclica che consenta di gestire le fasi di aggiustamento senza scaricarne integralmente i costi sui lavoratori”.

 

 

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