Confeserceni Liguria: Coronavirus, l’Associazione chiede sostegno a imprese colpite da limitazioni a spostamenti

Il Presidente Marco Benedetti ha scritto una lettera al Governatore Toti e all’assessore Benveduti

Di fronte all’improvviso proliferare del coronavirus in Italia, e alle misure emergenziali adottate a livello locale per contenerne la diffusione, Confesercenti prende posizione a tutela delle piccole e medie imprese, già pesantemente condizionate dalla congiuntura economica e, per le quali, le pesanti limitazioni agli spostamenti di persone e merci di questi giorni rischiano di produrre danni ancora più gravi.

il presidente di Confesercenti Liguria, Marco Benedetti, ha indirizzato una lettera al governatore Giovanni Toti e all’assessore allo sviluppo economico, Andrea Benveduti, per «richiedere sin da subito la predisposizione di tutte quelle misure utili ad evitare che il periodo di criticità prospettatosi possa comportare un danno permanente, con le relative ricadute anche occupazionali».

Tra le misure da intraprendere, Confesercenti Liguria ritiene prioritari i seguenti interventi: la sospensione delle scadenze tributarie per le aziende aventi sede all’interno del territorio regionale; l’attivazione di un finanziamento bullet di almeno 12 mesi, per le imprese che stanno vedendo la propria attività compromessa dalle misure di prevenzione e di contenimento della propagazione del virus; la possibilità di attivare un regime di cassa integrazione in deroga per le aziende colpite, senza limiti minimi di accesso relativi al numero di dipendenti impiegati.

Inoltre, in ragione della gravità della situazione prospettatasi, il presidente Benedetti richiede «la convocazione di un tavolo di coordinamento permanente, anche con il coinvolgimento dell’Anci, al fine di provvedere ad un costante monitoraggio degli impatti economici della diffusione dell’epidemia e delle misure di prevenzione, ed evitare al contempo difformità di regolamentazione sul territorio quali, ad esempio, l’inopportuna chiusura dei mercati da parte di alcuni comuni, contrariamente a quanto indicato dalla Regione».

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