Il Presidente Erasmi: “Si apre una nuova imponente opportunità di raccontare e rivelare al mondo la nostra terra attraverso la nostra cucina”
«Per un territorio come l’Abruzzo, identificato da sempre come terra della buona tavola, la proclamazione della cucina italiana Patrimonio Unesco è una sfida da cogliere con entusiasmo e orgoglio. Dobbiamo dire grazie alla nostra tradizione, ma anche alla nostra grande scuola che ha saputo tramandarla e rinnovarla, e dunque alla grande maestria dei professionisti che lavorano nelle cucine della nostra terra». Lo afferma Daniele Erasmi, presidente regionale di Confesercenti Abruzzo, imprenditore attivo nella distribuzione commerciale alimentare e nell’agricoltura biologica.
«Il mix abruzzese è formidabile – sottolinea Erasmi – perché alla sapienza della trasformazione si unisce la qualità riconosciuta dei prodotti agroalimentari: dunque ora rimbocchiamoci tutti le mani e facciamo di questa proclamazione una grande opportunità». «E’ il riconoscimento ad una Italia popolare – aggiunge Valerio Di Mattia, ristoratore di Alba Adriatica al vertice della Fiepet Confesercenti della provincia di Teramo, l’associazione che riunisce gli esercizi pubblici e turistici – che ha saputo creare nella quotidianità dei gesti e nelle abitudini tradizionali un sistema alimentare fondato su qualità artigianali, sociali, produttive intergenerazionali, tramandate da sapere in sapere, da consuetudine a consuetudine, da sensibilità a sensibilità, da territorio a territorio, fino a rivelare al mondo il meraviglioso spirito italiano unico nel trattare il cibo. Nel teramano virtù, timballi, brodetti, fegatini, chitarre, pizze doggi, paranze raccontano questo particolare tratto culturale nazionale.
Non è solo un premio per operatori e professionisti del settore, ma soprattutto è un riconoscimento alla grande Italia popolare, a questo pezzettino di globo che nella sua millenaria storia ha sempre saputo costruire con proprio stile e sulle proprie inclinazioni valori unici ammirati nel mondo. Si apre una nuova imponente opportunità di raccontare e rivelare al mondo la nostra terra attraverso la nostra cucina».