Il Presidente Severino: “Chi tiene aperta la serranda non lo fa per sport. Serve un sistema più equo e sostenibile”
«Altro che ferie. Il 20 agosto, mentre molti sono ancora in vacanza, per chi lavora sarà un vero e proprio “tax day”», dichiara Aldo Severino, presidente della Confesercenti di Angri e vicepresidente provinciale di Confesercenti Salerno. «È in quella data che si concentrano ben 138 adempimenti fiscali, tra i quali saldo e acconti IRPEF, IRES, IRAP, IVA, contributi INPS e ritenute d’acconto. Una vera e propria valanga burocratica – continua Severino – che rischia di mettere in ginocchio partite IVA, professionisti, artigiani, commercianti e società.»
Chi è coinvolto?
«Praticamente tutti: dai forfettari alle società di capitali. È una corsa contro il tempo in piena estate – spiega Severino – dove ogni dimenticanza può costare cara, tra sanzioni e interessi. Molti, per non sbagliare, rinunciano persino a qualche giorno di riposo.»
Una scadenza dietro l’altra
Le scadenze da rispettare entro il 20 agosto 2025 sono numerose:
- Saldo e primo acconto IRPEF per il 2024-2025
- Flat tax incrementale
- Saldo e acconti IVA
- Acconti IRES e IRAP per le società
- Contributi previdenziali per artigiani, commercianti e autonomi
- Ritenute d’acconto e rate di eventuali definizioni agevolate
«Una concentrazione simile – commenta Severino – mette a dura prova chi ogni giorno prova a mandare avanti la propria attività, tra costi in aumento, consumi in calo e margini sempre più ridotti. Saltare anche una sola scadenza, magari per disattenzione o difficoltà di liquidità, può diventare un peso insostenibile.»
Non solo tasse
«Va ricordato – aggiunge Severino – che sebbene l’Agenzia delle Entrate sospenda l’invio degli avvisi bonari ad agosto, cartelle esattoriali e atti esecutivi possono comunque arrivare. Quindi non si può mai davvero abbassare la guardia.»
Un appello alle istituzioni
«Non chiediamo l’ennesimo decreto – conclude Severino – ma un cambio di visione. Serve più ascolto, più flessibilità, meno rigidità da bilancio. Chi tiene aperta la serranda ad agosto, o la chiude solo per pochi giorni, non lo fa per sport. Lo fa per necessità. È il momento di distinguere tra chi evade e chi, invece, combatte ogni giorno per restare in piedi. Perché un sistema fiscale giusto non può ignorare la realtà economica di chi lavora.»