Confesercenti Arezzo, Covid e DPCM: serve scongiurare la distruzione dell’economia

Il Direttore Checcaglini: “Adesso, arrivino  contributi veri  ed immediati per il ristoro alle imprese. Chiuderanno 400 imprese nell’Aretino”

Alla luce del nuovo Dpcm, la Confesercenti di Arezzo interviene per denunciare la propria assoluta contrarietà ai provvedimenti del governo.

Ora si tratta, almeno, di accelerare provvedimenti capaci a far fronte all’emergenza economica che si sta profilando.
“La tutela sanitaria di ogni cittadino è la priorità”, dice il direttore Mario Checcaglini “ma deve essere scongiurarla con scelte che non distruggano l’economia; è questa la vera sfida, questo è l’obbligo di un governo che si definisce del ‘popolo’.

Purtroppo il provvedimento emanato dal governo, dopo una concitata discussione che ha coinvolto anche le regioni, non ha tenuto in nessun conto i problemi segnalati dalle associazioni di categoria, prima di tutto la nostra. Difatti a più riprese abbiamo segnalato come non fosse corretto gettare la croce su alcune categorie quando la seconda ondata del virus ha potuto espandersi per la evidente incapacità del governo di mettere in atto misure di prevenzione.

Ne abbiamo indicare alcune, tanto per darne conto: scuole e trasporti dove c’è il caos; tanto che sono prevalentemente i ragazzi ad introdurre il virus in famiglia. Inoltre sui controlli non si è fatto praticamente nulla per sanzionare coloro che non utilizzano la mascherina; per di più non sappiamo quanti positivi escono come se lo
potessero fare quando invece dovrebbero stare rigorosamente nella propria abitazione e rispettare l’isolamento”.

“In questo scenario” prosegue Checcaglini “si è comunque  scelto di gettare la croce addosso a ristoranti, ai bar e agli ambulanti che fanno le fiere.  Ma questo non può nascondere il fallimento della gestione di questa seconda fase. I ristoratori non possono pagare le colpe della politica.

Alla chiusura delle attività è evidente che corrisponde una conseguenza disastrosa. Secondo le nostre stime, a livello provinciale, ci sarà una perdita di 110 milioni di consumi delle famiglie e ben 400 imprese non ce la faranno a riaprire la saracinesca. Una proiezione allarmante e conseguenza di un provvedimento sbagliato quello annunciato
dal governo”.

Confesercenti ribatte che è sbagliato colpevolizzare gli esercizi pubblici e i ristoranti imponendo orari di chiusura che paralizzano le loro attività. “Le stesse regioni” continua Checcaglini, “avevano fatto rilevare nel confronto con il provvedimento che le misure erano sbagliate, ritenendo sbagliata la misura di ricorrere a chiusure anticipate. Adesso se questa è la linea nazionale, si dovrà provvedere a trovare soldi immediati per dare ristoro concreto e tempestivo agli imprenditori.

Questa volta non ci sono alibi. Le imprese sono sull’orlo di un tracollo economico”. “Per le imprese” conclude Checcaglini “del commercio, della ristorazione, dei pubblici esercizi, del turismo e dei servizi, già stremate da un lungo periodo di crisi legato all’emergenza Coronavirus adesso c’è solo la soluzione della immediata azione di sostegno con contributi reali e certi in modo da dare risposte agli imprenditori, ai loro dipendenti e alle loro famiglie”.

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