La Presidente Altamura: “Le nostre imprese non sono strutturate per sostenere scontistiche aggressive né campagne ad alto budget come quelle delle grandi catene”
«Il Black Friday – dichiara Raffaella Altamura Presidente di Confesercenti Bari – è oramai diventato una vera “legge non scritta” del mercato che impone anche alle piccole attività commerciali di partecipare a una competizione al ribasso con margini sempre più ridotti. Mentre le grandi piattaforme online e la grande distribuzione possono ambientarsi in questa logica, i nostri esercenti di quartiere vivono quotidianamente grave disagio».
Secondo i dati più recenti relativi al territorio barese e pugliese, il commercio di vicinato registra segnali di forte sofferenza: a Bari, le vendite sono calate del 4,2 % nel 2025 rispetto all’anno precedente. In Puglia, addirittura, si stima che “ogni giorno chiudono 14 piccoli negozi”: un’emorragia che racconta quanto il commercio di prossimità stia faticando a tenere il passo.
Le ragioni sono molteplici: l’aumento dell’e-commerce, l’inflazione che riduce fortemente il potere d’acquisto delle famiglie, l’aumento dei costi energetici e degli affitti commerciali. A tutto ciò si aggiunge la pressione promozionale del Black Friday, che spinge consumatori e commercianti a partecipare – anche forzatamente – ad un “gioco” di sconti che erode i margini e rischia di destabilizzare il modello di business delle imprese di vicinato.
«Le nostre imprese – prosegue Altamura – non sono strutturate per sostenere scontistiche aggressive né campagne ad alto budget come quelle delle grandi catene; ciò significa che, davanti al Black Friday, o si è costretti a ridurre drasticamente i prezzi o a restare fuori dal “gioco”, perdendo visibilità e potenziale clientela». Il rischio concreto è che tutto diventi una corsa affannosa che svuota di valore l’identità stessa del commercio locale — fatto di qualità, fiducia, rapporto personale con i clienti e presenza radicata nel quartiere.
Bari chiede tre interventi immediati:
Sensibilizzazione dei consumatori sul valore dell’acquisto nei negozi di prossimità: acquistare “sotto casa” è una scelta che sostiene l’economia locale e mantiene vivi i quartieri.
Iniziative di valorizzazione e coordinamento promozionale per le piccole imprese, che possano offrire eventi o vantaggi differenti rispetto ai semplici sconti, puntando su servizio, esperienza e vicinanza.
Supporto istituzionale tramite politiche di sistema che diano respiro alle micro-imprese: defiscalizzazioni, fondi per investimenti in innovazione, attività promozionali condivise e forme di aggregazione che riducano i costi di marketing e logistica.
«Il commercio di prossimità non è un residuo del passato — conclude Altamura — ma un pilastro della vitalità urbana, del tessuto sociale e della qualità della vita nelle nostre città. Per questo non possiamo permettere che venga travolto da modelli di consumo imposti. È necessario restituire equilibrio al mercato e garantire ai piccoli imprenditori la possibilità di competere con dignità.»