Confesercenti Bari: proroga saldi non sufficiente, serve cambio di passo

Confesercenti Bari

La Presidente Altamura: “Prendiamo atto della proroga dei saldi, ma non è sufficiente: occorre programmazione”

Confesercenti Bari prende atto della decisione della Giunta Regionale che, su proposta dell’Assessore allo Sviluppo Economico Delli Noci, ha disposto il posticipo della data di chiusura dei saldi al 28 marzo. Sebbene, come afferma lo stesso Delli Noci, sia “un incentivo in più per spingere i cittadini ad acquistare”, Confesercenti Bari ritiene tale azione assolutamente non sufficiente, in una visione a lungo periodo.

“Prendiamo atto di questa iniziativa da parte del neo insediato assessore volta a risanare i consumi, ma – afferma Raffaella Altamura, Presidente Confesercenti Bari – non è assolutamente sufficiente. Ci troviamo nella situazione in cui l’obiettivo deve essere ricostruire ciò che è stato distrutto. In una condizione di totale incertezza, abbiamo necessità di programmare, perché le aziende lavorano sulla programmazione. Serve un cambio di passo urgente. Non è, a nostro avviso, con la proroga dei saldi e con questo tipo di interventi che si può risanare un disastro che è prossimo alle macerie. Siamo in una fase drammatica in cui il calo dei consumi è ogni giorno più consistente: basta guardare i dati Istat che evidenzia cali di fatturato nel settore moda pari al 60%. Non è, dunque, assolutamente pensabile che prorogare i saldi di un mese possa essere utile a far ripartire l’economia in Puglia.

Certamente è un modo per allettare il consumatore, ma non è sostanzialmente questa la strada per aiutare il commercio di prossimità. Serve un tavolo tecnico urgente affinché si costituisca una cabina di regia, che coinvolga chi sta lavorando nei distretti urbani del commercio e chi lavora continuamente a fianco degli imprenditori, per stabilire delle azioni urgenti tese a salvaguardare le imprese che ancora sopravvivono.

Non possiamo pensare da qui a un mese, – conclude Altamura – occorre una programmazione: serve un’azione che guardi ai prossimi 4 anni, che tenga presente le emergenze, ma che abbia come unico obiettivo il rilancio per il futuro. Un’azione lungimirante: un piano di ripresa e di investimenti nei centri urbani; un piano di finanziamento delle attività di digitalizzazione e formazione digitale delle imprese di prossimità, che le renda competitive rispetto al commercio online che sta penetrando sempre di più nei mercati; finanziamenti a fondo perduto per il settore della distribuzione settore moda e finanziamenti a fondo perduto per i giovani imprenditori e imprenditrici fino a 40 anni che investono aprendo nuove attività”.

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