Confesercenti E.R., riduzione delle imprese femminili del commercio: urgono politiche di sviluppo e incentivi specifici

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Il Presidente Domenichini: “La presenza femminile è importante e rappresenta il 37,4% sul totale nel commercio al dettaglio e il 31,8% nella ristorazione”

“I dati, diffusi da Unioncamere, che indicano una riduzione del numero delle imprese commerciali a titolarità femminile in Emilia-Romagna nel corso del 2019 (-2,3%), confermano le preoccupazioni espresse in più occasioni da Confesercenti sul futuro delle imprese di questo settore e la necessità di politiche efficaci di sostegno e incentivi”. È il commento di Dario Domenichini, Presidente regionale di Confesercenti, alla diffusione dei dati sul numero delle imprese femminili attive in regione a cura di Unioncamere Emilia-Romagna.

“Anche nel corso della recente campagna elettorale – continua Domenichini – abbiamo rinnovato la richiesta a tutte le forze politiche di attivarsi per promuovere un confronto fra i diversi soggetti interessati che aiuti a individuare le modifiche più opportune all’attuale normativa e la scelta degli strumenti più idonei per incentivare lo sviluppo del settore. La diminuzione della consistenza di quella rete di piccoli e medi esercizi commerciali che hanno sempre caratterizzato i nostri centri urbani, infatti, determina anche un impoverimento del tessuto sociale e il venir meno di un presidio importante del territorio. Nel commercio, inoltre, la presenza femminile è particolarmente importante (37,4% sul totale delle imprese nel commercio al dettaglio e 31,8% nella ristorazione) e il calo di queste aziende si ripercuote in modo rilevante su tutto il settore. Per questo occorre un piano straordinario di interventi che aiutino le imprese del settore a svilupparsi ed affrontare il futuro con maggiori possibilità di successo”.

 

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