Confesercenti Lombardia, fase 3: basta colori per il lavoro, ma solo per la gestione della salute. Incontro con il Prefetto Caputo

Riapertura delle attività, tra varianti, emergenza sanitaria ed emergenza economica

Venerdì mattina alle ore 10:00 una delegazione di Confesercenti è stata ricevuta dal Prefetto di Varese, Dott. Caputo il quale si ringrazia per aver ricevuto una seconda volta l’Associazione nel giro di pochi giorni e per aver accolto le istanze presentate per favorire e sostenere una rapida ripresa economica e sociale.
“Il Prefetto di Varese, informato della redazione del documento “La Fase Tre – Riapertura delle attività, tra varianti come emergenza sanitaria e come emergenza economica”, ha assicurato i Rappresentanti di Confesercenti in merito ad un celere intervento di sensibilizzazione delle Autorità di Governo centrali rispetto alle considerazioni ed alle proposte formulate nel Documento, messo a punto dalla sede varesina dell’ente. Il Prefetto, inoltre, ha espresso viva soddisfazione per lo sforzo di collaborazione della Categoria ed ha ringraziato anche per il costruttivo impegno finalizzato a rinvenire, insieme alle Istituzioni competenti, le migliori soluzioni a sostegno degli Operatori e della più rapida e sostenibile ripresa dell’economia provinciale”.

Nel pomeriggio dello stesso giorno, il Premier Mario Draghi ha mostrato le regole per il piano riaperture con la possibile introduzione della modalità GIALLO RAFFORZATO, che dovrebbe entrare in vigore in LOMBARDIA già dal prossimo lunedì e prevedrebbe la ripresa delle attività all’aperto (spettacoli, sport, somministrazione) secondo determinati protocolli.
“Le Istituzioni si dicono vicine alle imprese – dichiara la Delegata Confesercenti Romana Dell’Erba – ma poi si fatica a comprendere le linee guida predisposte a cui le imprese devono adeguarsi. Hanno messo il mondo delle MPMI ed i loro imprenditori con le spalle al muro – continua Dell’Erba – deturpandoli dei loro sogni, rendendoli schiavi di restrizioni, schiavi di una situazione economica che sta conducendo la maggior parte delle Imprese al collasso”. Sono ormai 14 mesi che si vive nell’incertezza, nella paura della malattia e del fallimento, nell’aspettativa che qualcosa arrivi a cambiare concretamente lo stato delle cose e non solo nella speranza di un “cambio di colore”. “La richiesta in concerto (ai tavoli di lavoro, alle manifestazioni, nelle trasmissioni) non è stata di riaprire il prima possibile – afferma la Delegata – ma di avere data di apertura per non chiudere più. Un ritorno al lavoro senza il criterio dei colori, ma una riapertura sicura con la campagna di vaccinazione in fase di accelerazione”

Lombardia giallo rafforzato: ma cosa vuol dire esattamente? – C’è il rischio di tornare arancioni?! – C’è un protocollo di un rafforzamento del piano mobilità?! – Un Governo centrale che scarica la responsabilità direttamente ai Comuni ed alle Regioni?! – Un aumento della disparità tra chi ha e chi non ha gli spazi esterni?!
Le nostre richieste presentate:

1. GARANZIA DELLA CONTINUITÀ LAVORATIVA –PIANO TECNICO, PROCEDURALE, ORGANIZZATIVO, COMPORTAMENTALE.
2. SOSTEGNI ECONOMICI ALLE IMPRESE e SOSTEGNI SUI CANONI D’AFFITTO AZIENDALI.
3. BONUS AGROALIMENTARE MADE IN ITALY.
4. NUOVA SABATINI.
5. ABBATTIMENTO TRIBUTI LOCALI 2021/2022.
6. FLESSIBILITA’ SUI CONTRATTI DI LAVORO.
7. E NON PER ULTIMO LA TUTELA SOLVIBILITÀ BANCARIA.

– Giugno 2021 è il mese dei depositi dei bilanci aziendali. Il risultato atteso è che almeno il 70% delle attività depositeranno dei bilanci in perdita riferiti all’anno 2020.
Questo porterebbe ad avere tutte queste realtà definite in crisi, nonostante prima del Covid, ed anche nel momento del ritorno alla normalità erano, sono e saranno aziende sane.
Il depositare il bilancio 2020 in negativo avrà un impatto negativo per il sistema di accesso al credito e di immissione di liquidità nelle imprese ad integrazioni dei decantati ristori economici inadeguati, in quanto il sistema bancario ancora oggi per le delibere si attengono agli stessi parametri burocratici per la richiesta dei finanziamenti: appunto bilancio 2020, bilancio provvisorio 2021 ecc…
Risultato il 70% delle imprese risulterebbe non solvibile per il sistema bancario e nonostante le garanzie dello Stato, la diffidenza di erogazione che passa anche tramite meri indici digitali resta e si fa sentire sugli imprenditori.
Pertanto CHIEDIAMO di portare all’attenzione della BCE ED EBA l’importanza di emettere delle direttive in cui il merito di accesso al credito per l’impresa tenga conto del bilancio 2019 e non dei bilanci 2020 e 2021. Il deposito dei bilanci sono atti indispensabili soprattutto per le società di capitali, ma i bilanci del biennio 2020/2021 devono essere congelati ai fini dei criteri di valutazione di solvibilità bancaria. Non possono essere penalizzati i parametri come ad esempio il rating bancario e tantomeno le possibilità di avere della liquidità utile per consolidare un piano di ripresa aziendale che le aziende possono ampiamente argomentare.

La maggior parte dei nostri associati del settore somministrazione alimenti e bevande sta pensando di non riaprire. Nessuna opposizione a chi può sostenere i costi di una riapertura al minimo delle proprie potenzialità grazie a condizioni preesistenti (già proprietari di immobili per cui non pagano l’affitto per esercitare attività di impresa, aziende storiche alla terza generazione, meri investitori senza il senso delle perdite). Accettiamo e comprendiamo anche la volontà di piccoli commercianti che vedendo il proprio esercizio come unica fonte di sostentamento, sotto il ricatto della fame, aprono schiavi di condizioni economiche che metteranno in ginocchio le loro attività entro la fine del 2021. Nel 2020 abbiamo imparato a convivere con la possibilità di lavorare al 30% del potenziale ma con un peso di costi da sostenere pari al 100% (affitti arretrati, affitti correnti, tasse e bollette da pagare, congelamento licenziamenti). E ora la soluzione paventata è il GIALLO RAFFORZATO per riaprire con una richiesta di indebitamento, con un potenziale lavoro ridotto al 15% al netto del 100% dei costi? Che risultato ci si aspetta per l’economia? BASTA! BASTA: sostegni inadeguati, modalità di lavoro inidonee, pianificazione assente. BASTA COLORI!
Per tutti i dettagli o per ricevere il documento con le proposte presentate è possibile contattare: Romana Dell’Erba Delegata Confesercenti 348.6445464

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