Con 7.626 imprese attive la provincia di Brescia emerge come polo strategico del “fuori casa”
Il Comitato di Presidenza nazionale di Fiepet Confesercenti – la Federazione che rappresenta il settore della somministrazione, dei pubblici esercizi e dei locali di intrattenimento e spettacolo – parla anche bresciano. Nel corso dell’assemblea svoltasi oggi a Roma, Emilio Zanola è stato riconfermato nel suo incarico, mentre Andrea Mattia Maggioni entra per la prima volta a far parte dell’organismo nazionale. Una doppia nomina che premia l’impegno dei due rappresentanti a sostegno del commercio, del turismo e della somministrazione nei territori bresciano e gardesano. L’assemblea ha inoltre confermato Giancarlo Banchieri alla presidenza nazionale.
Un settore sempre più centrale per i territori e l’economia sia in Italia sia nel Bresciano.
La ristorazione e la somministrazione si confermano tra i motori più dinamici dell’economia italiana: un comparto che, dopo la crisi pandemica, è tornato a generare occupazione, valore e attrattività turistica. Questa vitalità si riflette in modo evidente nei territori, e Brescia rappresenta uno dei poli più significativi. Nel Bresciano operano 7.626 imprese, con un valore della produzione cresciuto da 549 milioni nel 2021 a 907 milioni nel 2023: un balzo che descrive un sistema imprenditoriale in piena trasformazione, capace di innovare e intercettare nuova domanda.
Anche la Lombardia conferma la sua leadership nazionale: il tessuto della somministrazione conta 57.457 imprese e un valore della produzione di 9,5 miliardi di euro nel 2023, segnando il ruolo strategico della regione nell’economia del “fuori casa”.
Barbara Quaresmini, presidente Confesercenti Lombardia Orientale: «Dobbiamo trasformare la ripresa in uno sviluppo strutturale. Innovazione digitale, formazione, sostenibilità e semplificazione devono guidare le politiche del settore. Per molti turisti l’esperienza italiana comincia a tavola: bar e ristoranti sono luoghi identitari e culturali. Le imprese devono continuare a investire in qualità e capitale umano per crescere in modo stabile».
Andrea Mattia Maggioni, membro del Comitato di presidenza nazionale Fiepet: «La somministrazione non è solo economia, è comunità. Una vetrina accesa rigenera i centri, crea socialità, racconta l’identità dei territori. Bar e ristoranti sono tra i principali narratori dell’Italia nel mondo: spazi culturali che trasmettono la nostra convivialità e il nostro stile di vita».
Il quadro nazionale
A livello italiano la ristorazione si è confermata uno dei comparti più reattivi: oggi impiega 1,371 milioni di addetti, oltre 82mila in più rispetto al 2019, con una crescita costante pari a 45 nuovi posti di lavoro al giorno negli ultimi cinque anni. Nel Paese operano 327.850 imprese della somministrazione, pari al 6,5% del totale nazionale.
Il settore è stato protagonista di una forte trasformazione: aumentano gli addetti di ristoranti e servizi di ristorazione (+100mila), cresce il catering (+8mila), mentre continua la contrazione dei bar (–26mila). Tra il 2019 e il 2024 si registrano 12.500 imprese in meno, ma con una crescita delle società di capitali (+24%), segno di una struttura imprenditoriale più solida. Permane la difficoltà nel reperire personale: quasi la metà delle imprese segnala problemi, spesso legati alla mancanza di competenze adeguate. Le figure più richieste restano camerieri di sala, cuochi, pizzaioli e personale di cucina.
Il turismo continua a trainare i consumi: nel 2025 la spesa straniera in bar e ristoranti ha raggiunto 12,7 miliardi di euro, pari al 22,3% della spesa turistica complessiva.
L’assemblea è stata infine l’occasione per sostenere la candidatura della cucina italiana a Patrimonio UNESCO, che – secondo stime FIEPeT – potrebbe generare 18 milioni di presenze turistiche aggiuntive in due anni.