Confesercenti-Lombardia: “una nuova squadra, ancora più vicini alle nostre imprese”

Incontro alla presenza del Presidente Nazionale di Confesercenti Massimo Vivoli, approvati bilancio 2015 e obiettivi 2016

VIVOLI «Un nuovo inizio, un nuovo slancio, per aiutare le imprese lombarde a uscire dalla crisi!». Con queste parole il Presidente di Confesercenti Lombardia, Giorgio Ambrosioni, esprime la propria soddisfazione per l’approvazione all’unanimità del Bilancio associativo 2015, appena illustrato ai membri dell’assemblea dal Direttore regionale, Alessio Merigo.

A un anno dall’insediamento della nuova direzione, l’incontro è stato altresì l’occasione per illustrare i progetti per il futuro prossimo e venturo di una Confesercenti chiamata a confrontarsi con la “capitale economica” d’Italia e con la sua Regione di gran lunga più popolosa e produttiva, partendo dalla circostanza del semestre di presidenza dell’Associazione in RETE imprese Italia, apertosi, in Lombardia, con la convocazione di un incontro con l’Assessore allo Sviluppo Economico, Mauro Parolini. Queste le priorità riportate alla Giunta regionale da Ambrosioni e Merigo: riforma delle Camere di Commercio – per scongiurare “accorpamenti forzosi” – revisione dei meccanismi di erogazione dei fondi destinati allo sviluppo economico – per garantire l’accessibilità delle risorse da parte delle MPMI – nonché consolidamento dell’operatività dei meccanismi di controgaranzia – in particolare prevedendo, per il fondo Centrale di Garanzia, un accesso esclusivamente riservato ai Confidi.

Il Presidente Confesercenti, Massimo Vivoli, ha concluso il dibattito descrivendo, dalla prospettiva nazionale, l’andamento del semestre di Presidenza Confesercenti in RETE, evidenziando l’impegno profuso con riguardo ai medesimi temi sin qui descritti: riforma del sistema camerale – su cui si è svolto un importante incontro col Ministro Madia – accesso al credito e sostegno alle MPMI, specie con riferimento all’ambito turistico, settore da porre al centro dell’agenda di Governo in quanto vera e propria “internazionalizzazione” condotta valorizzando l’enorme patrimonio ambientale e culturale della nostra penisola.

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