Confesercenti Modena: Black Friday, cresce la spesa media che quest’anno sarà di circa 249 euro a testa

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La Direttrice Rosselli: “A nostro avviso c’è la necessità di sviluppare una nuova politica europea che crei un ambiente competitivo più equo, garantendo pari condizioni fiscali e il rispetto delle norme poste a tutela della concorrenza”

Il sondaggio di Confesercenti-Ipsos sul Black Friday conferma una crescita della spesa media, che si attesta intorno ai 249 euro a testa, in aumento del 6% rispetto a quello del 2024 che era di 235 euro. Quasi 9 italiani su dieci si dichiarano interessanti ad acquistare. La maggior parte lo farà nelle piattaforme online (34%) ma la partecipazione di oltre 200mila esercizi commerciali in tutta Italia garantisce un’ottima presenza dei negozi fisici. Tra le categorie più gettonate c’è quella della moda. Rosselli: “Sosteniamo l’acquisto nei nostri negozi di prossimità”.

Un’occasione per acquistare a un prezzo vantaggioso che in Italia, e anche a Modena e provincia, è ormai diventato uno degli appuntamento commerciali più rilevanti dell’anno. Il Black Friday, in programma per domani, si appresta a generare un giro di affari di circa 4 miliardi di euro. A dirlo il sondaggio di Confesercenti-Ipsos condotto su un campione rappresentativo di consumatori italiani e integrato con una survey interna rivolta alle imprese associate.

Con una spesa media di circa 249 euro a testa, i modenesi si preparano al venerdì nero, anche se le offerte, iniziate già da fine ottobre, hanno generato una prima ondata di consumi. Il 27% dichiara infatti di aver già acquistato varie volte, un altro 27% almeno una volta mentre il 46% attende ancora. Gli acquisti online saranno il 68%, con le grandi piattaforme che ne raccoglieranno più della metà (il 34%). Crescono gli acquisti sui market place low-cost che superano il 12% mentre circa un quarto (22%) degli acquisti avverrà sugli shop online dei produttori o dei negozi online indipendenti. I punti vendita fisici avranno un ruolo significativo, coprendo poco più del 32% del mercato, grazie anche alla partecipazione attiva di oltre 200mila esercizi del commercio tradizionale.

La moda si conferma il settore più ambito dagli italiani, con il 48% che dichiara di essere intenzionato ad un acquisto legato a questa categoria. Segue l’elettronica e l’informatica (45%), cura della persona (32%), elettrodomestici (29%) libri (24%), giocattoli (17%) mobili e articoli per la casa (14%) ed infine gioielli (9%) e viaggi (8%).

“È un appuntamento ormai consolidato anche nel nostro territorio – afferma Marvj Rosselli, Direttrice Confesercenti Modena – diventato uno degli eventi promozionali più importanti dell’anno, secondo solo ai saldi invernali. Il sondaggio rivela che il 32% dei consumatori punterà sui negozi fisici: un segnale che dimostra quanto conti ancora il rapporto diretto con chi lavora dietro al bancone. Comprare in negozio vuol dire sostenere il commercio locale e vivere un’esperienza fatta di professionalità, cordialità e di quel servizio attento che rende unico ogni acquisto. È indubbio, però, che l’assenza di regole sulle grandi piattaforme provoca squilibri competitivi e concorrenziali, con una perdita di ricchezza che emigra dal territorio, depauperando le economie locali. Anche questo evento di origine anglosassone, importato e radicato in Italia grazie a fortissimi investimenti di marketing e senza rispettare le regole sulle vendite promozionali, tende a favorire le grandi dot- com. A nostro avviso c’è la necessità di sviluppare una nuova politica europea che crei un ambiente competitivo più equo, garantendo pari condizioni fiscali e il rispetto delle norme poste a tutela della concorrenza. Va nella giusta direzione quindi la nuova imposta, introdotta dalla manovra, di due euro: data l’esiguità della cifra non sarà un deterrente, ma è un primo passo verso il riequilibrio delle regole.”

“È necessaria ovviamente una visione più ampia – aggiunge Rosselli – dove parte delle risorse dovrebbe essere investita nella rigenerazione urbana, nella tutela dell’occupazione locale e nei servizi di prossimità. Dobbiamo evitare che occasioni di promozione come il Black Friday diventino, anziché un’opportunità, eventi che finiscano per indebolire il commercio di prossimità e incidere negativamente sull’economia del territorio”.

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