Confesercenti Padova: considerazioni del Presidente Rossi sulla città e sulle questioni ancora aperte

L’intervento del Presidente Nicola Rossi

Confesercenti Padova: considerazioni del Presidente Rossi sulla città e sulle questioni ancora aperte Abbiamo accolto con grande piacere la dichiarazione del Commissario della città di Padova Michele Penta che firmerà per l’avvio dei lavori del nuovo Ospedale a Padova Est mettendo quale priorità alla Scuola di Medicina di Padova che non può continuare a perdere colpi.

E’ un segnale forte di un Commissario che non vuole fare solo il burocrate ma governare Padova nell’interesse dei Padovani e della città.

Abbiamo detto a più riprese, il commissariamento di Padova è una sconfitta per l’intera città incapace di darsi un governo che duri 5 anni e costrette a ritornare a votare dopo un periodo di commissariamento.

Tutto questo mentre Padova continua a segnare il passo, sia sotto l’aspetto dello sviluppo economico che di quello politico sociale.

Un sistema di servizi, un sistema di imprese che per anni è stato esempio di buona pratica sta affondando sotto i colpi di un sistema di partiti rissosi, personalistici ed incapaci di esprimere una vera progettualità per la città.

Guardiamo quindi  con rinnovata attenzione alle parole del Commissario al momento del suo insediamento “non sarò un burocrate” affronterò i temi della città, come sta facendo con l’Ospedale.

Guardiamo però con altrettanta apprensione alle tante questioni aperte e che difficilmente possono trovare continuità o risposte in una città commissariata:

–          Oltre all’ ospedale, non solo in termini di posizionamento

–          la ricapitalizzazione dell’Ente Fiera di Padova

–          l’avvio della gestione del centro congressi in fiera (se non vogliamo partire con una ulteriore costo per il pubblico)

–          la gestione della zona industriale

–          una moderna visione del sistema della logistica padovana con investimenti nell’interporto

–          un nuovo rapporto città università con l’obiettivo di far si che l’università sia identificata con la città,

–          la revisione della viabilità con rinnovata attenzione al trasporto pubblico,

–          il potenziamento delle infrastrutture materiali ed immateriali affinché Padova diventi una concreta città smart;

–          una rinnovata progettualità per aree urbane che hanno rappresentato l’ossatura della Padova degli anni 90 – la zona industriale – le aree direzionali come Padova uno – l’area stanga e via N.Tommaseo- rendendo la città accogliente e rispondente alle esigenze delle nuove menti manageriali, innovatori e ricercatori;

–          una progettazione urbanistico –turisticocommerciale – che partendo dagli errori del passato definisca gli insediamenti della media e grande distribuzione in un contesto di salvaguardia del tessuto urbano esistenti e non si punti solo al recupero di fatiscenti strutture edilizie;

–          un intervento efficace e concreto nella struttura di governance del sistema turistico (OGD) che superando la buona volontà e le velleità individuali, dia efficaci risposte ai turisti, al sistema di accoglienza e di promozione quale settore di rilancio della città;

–          la definizione di nuovi ruoli di attrazione del centro storico che sappiano coordinare l’offerta culturale, artistica e storica con il sistema gastronomico dei prodotti locali, con la rete commerciale con i prodotti del territorio.

Contemporaneamente a questi grandi temi occorre anche dare risposte alle tematiche che investono le piccole imprese a partire dalla Bolkestein per le imprese che operano in aree pubbliche, alla necessità di dare impulso ed appetibilità alla città nel prossimo periodo natalizio oramai diventato occasione di sfida tra le principali città.  Senza dimenticarci della sicurezza, delle politiche di accessibilità, dei servizi ai residenti, ai turisti, agli universitari.

E’ una sfida a 360° che deve trovare una base di costante e  di continuo confronto con il mondo associativo imprenditoriale ,ed una sfida che se persa farebbe perdere l’ultimo treno a Padova.

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